Brufoli e punti neri non sono solamente l’incubo di teenager in piena tempesta ormonale. Molti adulti soffrono di acne, e la convinzione comune è che siano le donne ad esserne più colpite. Vero o falso? Risponde la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa di Humanitas.
“Vero. Sembrerebbe che circa il 5% delle donne soffra di acne in età adulta – spiega l’esperta – contro solo l’1% degli uomini. Le donne più colpite dall’acne hanno tra 25 e 30 anni, e il rischio c’è anche se non hanno sofferto di questa patologia durante l’adolescenza. Tra le cause che portano alla comparsa delle cosiddette “impurità” come brufoli e punti neri, pustole e punti bianchi, oltre all’avvicinamento del periodo della menopausa, ci sono anche lo stress e l’utilizzo di alcuni farmaci e cosmetici che non fanno bene alla pelle. Lo stress si associa spesso alla comparsa di acne perché, in situazioni di tensione, l’organismo produce più ormoni androgeni che stimolano le ghiandole sebacee; così, aumenta la produzione di sebo, che ottura i pori della pelle e porta alla formazione del brufolo. Per quanto riguarda farmaci e cosmetici, invece, sembra che alcuni prodotti contengano sostanze che creano reazioni allergiche, che portano alla comparsa di brufoli o di acne vera e propria. Per curare l’acne in età adulta, le donne nella fascia più “a rischio” dovrebbero innanzitutto informarsi presso uno specialista riguardo ai cosmetici e farmaci che possono aggravare il problema, per evitare o perlomeno limitare la sua manifestazione. Inoltre, anche una buona pulizia e cura della pelle può essere utile. Si raccomanda, infatti, di detergerla a fondo per due volte al giorno con prodotti appositi; questo vale sia per il viso, il bersaglio principale dell’acne, ma anche per altre parti sensibili, come spalle, schiena, petto. Infine, è importante idratare la pelle con prodotti non comedogenici, e cercare di condurre uno stile di vita più sano, bere spesso e tentare di limitare le situazioni di stress.”