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Anatomia

Caviglia

02/06/2018

Nell’anatomia umana la caviglia è la regione di raccordo fra gamba e piede, nell’ambito dell’arto inferiore, e comprendente l’articolazione tibiotarsica o talocrurale, (di tipo a troclea o ginglimo) tra le estremità distali di tibia e fibula (o perone) e dell’astragalo (o talo) del piede (articolazione talocrurale). L’articolazione tra tibia ed astragalo sopporta un peso maggiore rispetto all’articolazione tra quest’ultimo e la fibula.

La caviglia svolge l’importante compito di sostenere il peso corporeo e di controllare l’articolazione dei piedi, nonché permettere all’organismo di camminare.

Che cos’è la caviglia?

La caviglia è formata dall’unione fra le ossa della parte bassa delle gambe – tibia e perone – e quelle del tarso, nel piede. Il malleolo mediale (cioè la parte interna) della tibia forma insieme al malleolo laterale (più esterno) del perone una sorta di coppa che va a circondare il tarso, impedendo così il movimento dell’articolazione verso l’esterno. La mobilità della caviglia è inoltre limitata da una serie di legamenti che, pur consentendo una leggera flessibilità laterale, indispensabile per mantenere l’equilibrio e camminare su superfici irregolari, impediscono le lussazioni dell’articolazione. In particolare, i legamenti talofibulari anteriore e posteriore e il legamento calcaneofibulare uniscono il perone alle ossa del piede nella parte laterale esterna della caviglia, mentre dal lato interno la tibia è unita alle ossa del tarso dal legamento deltoideo.

A che cosa serve la caviglia?

La caviglia è un’articolazione che consente la plantarflessione e la dorsiflessione del piede. La plantarflessione è il movimento che permette di puntare il piede verso il pavimento, come se si dovesse camminare sulle punte. La dorsiflessione è invece il movimento opposto, quello che si compie quando si solleva il piede per camminare sui talloniCaratteristica importante di questa articolazione è quella di essere capace anche di movimenti laterali che permettono di camminare su superfici irregolari. Grazie a questa flessibilità è possibile mantenersi in equilibrio mentre si compiono tutti i movimenti consentiti dall’articolazione.

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