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Triglia

12/03/2020

Triglia

 

Che cos’è la triglia?

Dal nome scientifico Mullus surmuletus e conosciuta anche come triglia di scoglio, è un pesce di acqua salata che appartiene alla Famiglia delle Mullidae. Popola le acque del Mediterraneo, dell’Atlantico orientale e del mar Nero e vive in fondali poco profondi caratterizzati da scogli, rocce e strati di sabbia e ghiaia. Ha una sagoma allungata, con squame rossastre di diverse sfumature. La sua lunghezza media si aggira intorno ai 20-25 cm. La bocca, molto piccola, viene impiegata per cercare il cibo sui fondali e tra gli scogli. Si nutre di piccoli crostacei e di microrganismi. Sebbene sia molto ricca di lische, la sua carne è molto apprezzata per il sapore intenso e per la sua versatilità culinaria. Non deve essere confusa con la triglia da fango – Mullus barbatus – dalla quale differisce per aspetto, habitat ed abitudini.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 g di triglia apportano 123 calorie ripartite nel seguente modo:

51% proteine

45 carboidrati

45% lipidi

 

Nello specifico 100 g di triglia contengono:

75,3 g di acqua

15,8 g di proteine

6,2 g di lipidi

1,1 g di carboidrati disponibili

1,1 g di zuccheri solubili

78 mg di colesterolo

0,07 mg di vitamina B1 o Tiamina

0,07 mg di vitamina B2 o Riboflavina

4,2 mg di vitamina B3 o Niacina (o vitamina PP)

9 µg di Vitamina A retinolo eq.

tracce di vitamina C

1,1 mg di ferro

21 mg di calcio

218 mg di fosforo

30 mg di magnesio

2,4 mg di zinco

0,24 mg di rame

30 µg di selenio

 

Quando non mangiare la triglia?

Ad oggi non sono note specifiche interazioni tra il suo consumo e l’assunzione di medicinali o altre sostanze.

 

Reperibilità della triglia

Il periodo ideale per la sua pesca è tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Si caratterizza per carni sode e altamente digeribili. A differenza di molti altri tipi di pesci, le sue carni presentano un buon livello di grassi (6,2 g di lipidi ogni 100 g di prodotto) che la rendono particolarmente gustosa. I livelli di carboidrati e di colesterolo sono comunque minimi, per cui può essere consumata anche da coloro che devono seguire diete ipocaloriche.

Gli elevati quantitativi di zinco (particolarmente importante nella biosintesi di aminoacidi e proteine e per il funzionamento di numerosi organi, oltre a essere essenziale per la riparazione dei tessuti, per i processi di crescita e per lo sviluppo sessuale), selenio (sostanza antiossidante e dalle proprietà anticancro), ferro (fondamentale per una corretta ossigenazione di tutti i tessuti) e fosforo (importante per la sua partecipazione ai processi energetici dell’intero organismo) contraddistinguono questo pesce dal punto di vista del contenuto minerale. E’ altresì una buona fonte di vitamine, soprattutto quella A e le quelle del gruppo B (vitamina B1, B2 e B3).

Il consumo della sua carne non presenta controindicazioni, salvo non si soffra di allergia a questo pesce. Particolare attenzione deve però essere prestata nell’offrire questo pesce alle persone anziane e ai bambini, soprattutto se piccoli, attesa l’alta presenza di lische che ne caratterizzano le carni.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

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