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Benessere

Quali sono le cause del tumore al collo dell’utero?

05/02/2020

Il tumore alla cervice dell’utero è il quarto tumore più frequente nelle donne, con una stima di 570mila nuovi casi nel mondo nel 2018. Ne sono colpite le donne di età compresa tra i 35 e i 55 anni. A differenza di altre neoplasie, del carcinoma alla cervice uterina conosciamo esattamente la causa: il virus dell’HPV

 

Ne parliamo con il dottor Domenico Vitobello, Responsabile in Ginecologia di Humanitas.

 

Il tumore della cervice uterina

La cervice uterina, o collo uterino, consiste nella parte inferiore dell’utero e delimita il passaggio tra utero e la vagina ed è attraversata dal canale cervicale.

 

Cervice e vagina sono rivestite da un epitelio squamoso, mentre il canale cervicale e la cavità uterina sono rivestiti da un epitelio di tipo ghiandolare. La linea di confine tra questi due differenti epiteli è detta giunzione squamo-colonnare (GSC): quando questa zona si infiamma, subisce dei danni che provocano la perdita del rivestimento epiteliale originario, che verrà quindi sostituito da un nuovo epitelio metaplastico, di riparazione. 

 

Il tumore alla cervice uterina è legato alla moltiplicazione incontrollata di queste cellule di riparazione e alla loro trasformazione in cellule maligne.

 

Quali sono le cause del tumore al collo dell’utero?

Il fattore di rischio principale è l’infezione da Human Papilloma Virus (HPV), un’infezione difficile da prevenire negli individui con una vita sessuale attiva. Dei 100 genotipi esistenti, circa 40 sono in grado di proliferare nell’ambiente genitale, e il profilattico non può evitarne la diffusione. 

 

A incidere sullo sviluppo dell’HPV, una precoce attività sessuale (intorno ai 16 anni) e la promiscuità sessuale propria o del/della partner, il fumo, le sindromi immuno-depressive.

Con quali sintomi si manifesta il tumore della cervice uterina?

 

Il tumore della cervice si rivela spesso asintomatico, almeno nelle fasi iniziali. Se sono presenti alcuni sintomi, potrebbero venire confusi con altre patologie, proprio perché sono comuni a molte malattie dell’apparato genitale, come sanguinamenti vaginali al di fuori dal ciclo mestruale, perdite vaginali di colore, consistenza o odore diversi dal solito, dolore pelvico generalizzato o dolore e sanguinamento durante i rapporti sessuali. 

 

L’importanza dei controlli ginecologici e degli esami annuali è fondamentale, perché permette di diagnosticare precocemente una malattia molto pericolosa.

 

La prevenzione numero 1 è il vaccino

Il vaccino anti papillomavirus consente di scongiurare il rischio di infezione; è gratuito se somministrato tra i 12 e i 15 anni, ma può essere somministrato, valutando di caso in caso, anche in età fertile (considerato che il contagio avviene per via sessuale, è preferibile somministrarlo prima dell’inizio dell’attività sessuale).

 

Raccomandiamo anche di effettuare l’HPV test, che si esegue prelevando un campione di cellule del collo dell’utero, associato al Pap Test, che da solo non è in grado di rilevare la presenza del virus HPV.

 

Il Pap Test consiste nel prelevare cellule della cervice uterina e consente l’individuazione delle lesioni precancerose o anomalie cellulari che precedono l’insorgenza del tumore: possono essere trattate ambulatorialmente evitando l’asportazione dell’utero.

 

L’HPV DNA Test è un esame di laboratorio che permette l’identificazione del ceppo virale responsabile nelle pazienti con segni di infezione da parte dell’HPV riconosciuti durante il Pap test.

 

Sono esami da inserire nell’insieme dei controlli ginecologici consigliati a tutte le donne: il programma di prevenzione consiste in una visita ginecologica una volta all’anno.

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