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Benessere

Raffreddore: quali fazzoletti usare?

28/01/2015

Naso che cola, a volte anche in modo inarrestabile e senza che ce ne accorgiamo. Quali fazzoletti usare per mettere un “freno” al raffreddore? Se una volta erano molto utilizzati quelli di cotone o seta, oggi sono invece molto diffusi quelli di carta “usa e getta”, che possono aiutare a ridurre al minimo il nostro e altrui contatto con le secrezioni infette.

Come spiega Luca Malvezzi, specialista in Otorinolaringoiatria dell’Istituto Clinico Humanitas, «l’utilizzo dei vecchi fazzoletti di seta o cotone, per quanto possa essere considerato elegante, andrebbe sostituito con quello dei fazzoletti “usa e getta”, ma gettandoli davvero dopo ogni singolo impiego». In questo modo si riduce al minimo il contatto con il muco e il rischio di screpolature del naso, dal momento che un fazzoletto di carta utilizzato una sola volta è molto più soffice e delicato sulla pelle rispetto a un fazzoletto usato più volte.

Quanto ai rimedi fai-da-te disponibili per cercare di combattere il raffreddore, il “rimedio della nonna” per eccellenza consistente nel mettere a bollire dell’acqua in una pentola con camomilla, malva o altre erbe medicali funziona davvero: «Il vapore che ne deriva va respirato più volte. Aiuta a fluidificare il muco presente nelle vie respiratorie e a dare sollievo». Molto importante è poi la detersione delle fosse nasali con soluzione fisiologica per liberarle dalle secrezioni.

 

Meglio non abusare degli spray vasocostrittori

Se, poi, il naso cola e nessuno dei rimedi attuati sembra dare sollievo, si può fare ricorso ai diversi spray vasocostrittori in commercio, ma facendo bene attenzione a non abusarne e a farne uso solo dietro consiglio medico: «Nulla di male se questi spray vengono utilizzati per pochi giorni e con assoluta moderazione – precisa l’esperto –. Questi preparati danno una pericolosa dipendenza che deve sempre essere illustrata al paziente, prima che si ritrovi a pensare allo spray in modo ossessivo e che si ritrovi a utilizzarlo in modo ripetitivo durante la giornata come se fosse ossigeno».

 

                                                                            Commento del

dottor Luca Malvezzi 

Specialista otorinolaringoiatra di Humanitas

 

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