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Alimentazione

Miele: fa davvero così bene?

26/11/2019

Come molte delle sostanze naturali al 100%, il miele è generalmente considerato un alimento sano, preferibile allo zucchero raffinato: spesso viene utilizzato come rimedio a malesseri stagionali, dall’influenza al mal di gola, magari sciolto in un bicchiere di latte. Ma è davvero così? Quando è il caso di preferire il miele e quando è meglio evitarlo? Ce ne parla la dottoressa Francesca Albani, dietista di Humanitas San Pio X.

 

Il miele: cos’è, come si forma, quante varietà esistono

Il miele è la sostanza che le api producono prelevando il nettare dei fiori e combinandolo con alcune sostanze specifiche proprie. Una volta raggiunto l’alveare, le api non fanno altro che secernere questa sostanza, che andrà a maturare nei favi.

Solo in Italia ne esistono oltre 50 varietà, che dipendono dalla provenienza e dal tipo di fiori di cui si sono nutrite le api. Ne derivano mieli di colori, sapori e proprietà nutrizionali diversi, come il miele d’acacia, di castagno o di tiglio: conoscerne le proprietà permetterà poi di consumarli nel modo migliore, che sia mescolato nel tè o in una tazza di latte caldo.

Dal punto di vista chimico, il miele è composto da fruttosio, glucosio e acqua, insieme a vitamine, minerali, aminoacidi, elettroliti, enzimi, flavonoidi, componenti che hanno effetti positivi sulla salute, risultando antiossidanti, antimicrobici, antinfiammatori e molto altro.

Il miele fa così bene come dicono?

Numerosi studi hanno confermato che il miele ha un importante ruolo nel miglioramento microbico intestinale, del mal di gola e, in generale, di diverse condizioni respiratorie. Uno studio (1) condotto da alcuni ricercatori iraniani ha confermato che l’effetto medicinale del miele può essere dovuto alle sue proprietà antibatteriche, apoptotiche (aiuta cioè a eliminare le cellule malate o infette) e antinfiammatorie. Molte delle proprietà del miele, tuttavia, sono ancora sconosciute. 

Tuttavia, ci sono alcune questioni che non vanno sottovalutate: in primis, anche se l’apporto calorico del miele – di qualsiasi tipo si tratti – è inferiore a quello dello zucchero (304 calorie contro le 384 per 100 grammi), il miele ha proprietà dolcificanti maggiori. Questo può tradursi nella tendenza del consumatore ad assumerne in quantità maggiore, con conseguenze importanti sul rialzo di glicemia e trigliceridi, perciò devono tenerne conto soggetti particolarmente a rischio (diabetici, insulino-resistenti e dislipidemici).

 

Come inserire il miele nella dieta?

Se si parla di soggetti sani in cui non sono presenti patologie particolari, può essere consumato a colazione, magari aggiunto a uno yogurt bianco con qualche noce o alla ricotta fresca, oppure spalmato su una fetta di pane fresco, magari integrale o ai cereali, o ancora impiegato per dolcificare tè, tisane e camomilla.

 

Che differenza c’è tra miele, pappa reale e propoli?

 

Pappa Reale

È indubbiamente il prodotto più pregiato dell’alveare. Noi la utilizziamo principalmente per la sua azione tonica psico-fisica, in caso di deperimento, come ricostituente

Per quanto riguarda la composizione, il 66% è costituito da acqua, seguono poi zuccheri, proteine e lipidi. Ricca di vitamine, tra cui soprattutto quelle del gruppo B e in misura minore A, B12, C, D e di sali minerali, tra i quali spicca il potassio, seguito da calcio, rame, ferro, fosforo, zinco e magnesio.

Un altro importante costituente è l’acetilcolina, un potente fattore antibatterico e antibiotico.

È presente in commercio fresca e conservata in frigorifero, oppure liofilizzata e proposta in vari formati: capsule, polvere, fiale.

 

Propoli

È una sostanza composta per lo più da resine, balsami e cere.

Si aggiungono a queste sostanze acidi aromatici, polline, olii essenziali e sostanze organiche vegetali e minerali, presenti in una percentuale minore.

Anch’essa è ricca di polifenoli, flavonoidi e di sali minerali, tra cui ferro, calcio, rame e manganese, e di vitamine del gruppo B.

La propoli svolge numerose attività benefiche per tutto l’organismo: è infatti un potente antinfiammatorio, ha effetti antivirali, cicatrizzanti, antimicotici e immunostimolanti.

Viene comunemente utilizzata come antinfiammatorio, ad esempio per dare immediato sollievo alla gola infiammata, ma anche come prevenzione contro raffreddori e influenze.

È possibile trovare la propoli in diversi formati: nei negozi di erboristeria e nelle farmacie si può reperire la tintura madre, lo spray, gli olii, le compresse e gli unguenti. All’interno di questi prodotti la percentuale di propoli può variare, perciò è bene sempre prediligere quelli che hanno un contenuto di propoli in una percentuale maggiore al 50%, privi di coloranti e hanno una bassa percentuale di alcol.

 

Lo studio citato:
  1. NCBI, Iran 2017: Honey and Health: A Review of Recent Clinical Research. Saeed Samarghandian, Tahereh Farkhondeh,  Fariborz Samini

 

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