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Farmaci da banco, per un uso corretto bene il consiglio del farmacista

26/01/2018

Senza obbligo di ricetta ma non senza alcune indicazioni che sarebbe meglio rispettare. In Italia sono circa 46 milioni gli individui che acquistano e assumono farmaci da banco. Ma di quali accortezze bisogna tener conto in questa “terapia fai da te”? Ne parliamo con la dottoressa Maria Fazio, Responsabile della Farmacia di Humanitas.

Farmaci per piccoli disturbi

Secondo una recente ricerca del Censis realizzata in collaborazione con Assosalute, i farmaci da banco (anche detti OTC) finiscono nelle case di circa 46 milioni di italiani. Di questi in 15 milioni li assumono spesso. Più di sette persone su dieci ritengono che l’automedicazione possa essere sufficiente per il trattamento di piccoli disturbi. Si tratta di una percentuale superiore a quella rilevata nel 2007 quando invece gli italiani convinti che ci si potesse curare da sé erano pari al 64,1%.

«Per la composizione che hanno, i farmaci OTC sono destinati all’automedicazione, ovvero all’impiego senza un contatto preliminare col medico, per disturbi come febbre, mal di testa, problemi intestinali. È proprio per queste loro caratteristiche d’impiego che sono chiamati anche “sintomatici”. La ricetta medica – spiega la dottoressa Fazio – è un fattore ulteriore di sicurezza nell’uso del farmaco oltre a quelli legati ai controlli nell’autorizzazione in commercio. La ricetta testimonia che il malato è stato visitato da un medico, il quale ha ritenuto utile per le sue condizioni di salute prescrivere quel determinato farmaco da assumere secondo precise indicazioni».

I piccoli disturbi più diffusi che pregiudicano, con un diverso grado di severità, la qualità di vita degli italiani vanno dal mal di schiena – la lombalgia è il disturbo più comune – alla tosse e al raffreddore, dal mal di testa ai problemi a stomaco e intestino all’influenza. Sono nella maggior parte dei casi disturbi transitori.

Prima dal medico

Dall’indagine realizzata dal Censis è emerso però che il ricorso ai farmaci da banco non avviene sempre in completa autonomia. Anche se si tratta di farmaci che non hanno bisogno di una prescrizione medica, l’acquisto è spesso consapevole. La prima volta che si assume un farmaco senza obbligo di ricetta per curare un piccolo disturbo, più del 70% degli individui chiede infatti consiglio al medico o al farmacista, mentre l’83% circa legge sempre il foglietto illustrativo e il 68,4% sostiene di comprenderne fino in fondo i contenuti.

Si ritorna dal medico o dal farmacista anche giorni dopo aver assunto i farmaci. Questo nel caso in cui il malanno continua ad affliggere l’individuo. Nell’88,5% la figura di riferimento è ancora una volta il medico, nel 36,2% il farmacista. «Il fatto che il farmaco venga definito “da banco” implica che è utile il consiglio del farmacista perché vengano usati in modo corretto e secondo le dosi giuste. Qualora il disturbo di cui si è afflitti non si risolve è bene comunque rivolgersi al proprio medico di fiducia», sottolinea la specialista.

Quali altre accortezze è bene seguire nell’assunzione dei farmaci da banco? «Non ci sono accortezze specifiche per i farmaci da banco: si tratta comunque di medicinali, pertanto valgono le stesse precauzioni da adottare quando si assume qualunque farmaco. È buona norma seguire i consigli dati dal farmacista e leggere il foglietto illustrativo che rappresenta uno strumento utile per un uso corretto del farmaco», conclude la dottoressa Fazio.

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