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Bellezza

Sanremo, Littizzetto: “belle a tutti i costi?”

21/02/2014

Senza rinunciare al suo stile e al suo umorismo Luciana Littizzetto ha affrontato temi importanti: la bellezza, la diversità, la disabilità. «Ciascuno è bello a modo suo. La bellezza è tante cose, non è perfezione e normalità», ha sottolineato accorata. E ancora: «Per la donna ultimamente la bellezza sta diventando un’ossessione, perché più invecchiamo più non ci diamo pace. Ci facciamo stirare, piallare, segare, pur di non perdere i colpi e così ci sono donne che più passa il tempo e più ringiovaniscono». Abbiamo colto l’occasione per parlare di bellezza e di interventi estetici con il professor Marco Klinger, Responsabile di Chirurgia Plastica in Humanitas.

Com’è cambiato il concetto di bellezza?

È sempre più un bene “di prima necessità”. La nostra società è sempre più attenta all’immagine e di conseguenza all’aspetto esteriore. Si tratta ovviamente di un aspetto culturale, riferito ad alcuni luoghi del mondo e a un periodo storico e pertanto non va considerato un elemento eterno, né immutabile. Se questo è vero a livello generale, è vero che per fortuna moltissime persone si accettano come sono e preferiscono dedicare il loro tempo e i loro soldi ad altri scopi. La chirurgia plastica è una possibilità, non un imperativo. E deve essere scelta liberamente.
Ancora, il concetto di bellezza risente della moda per quanto riguarda i modelli di riferimento. Per fare solo un esempio, gli zigomi pronunciati e i fianchi molto stretti sono elementi della bella donna di oggi, ma probabilmente, a giudicare dai suoi quadri, avrebbero fatto inorridire Tiziano.

Cosa spinge una donna (o un uomo) a ricorrere alla chirurgia estetica?

Le motivazioni sono le più diverse ed è compito del chirurgo plastico comprenderle con esattezza, in quanto una motivazione “sbagliata” può essere all’origine di un intervento che non riesce nell’aspetto più importante, la soddisfazione del paziente. Mi spiego: un esempio tipico è il caso di una donna che spera di riconquistare il marito sottoponendosi a un intervento di chirurgia plastica. In questo caso, strumento e obiettivo non sono coerenti e questo va spiegato chiaramente alla paziente, che corre il rischio di ritrovarsi come non è, e magari come non si piace, senza aver ottenuto quello che voleva. Un’altra motivazione a mio avviso impropria è il desiderio di assomigliare a qualcun altro. Il naso “giusto” non è quello di Keira Knightley, anche se Keira Knightley ha sicuramente un naso bellissimo. Piuttosto, è quello che sta bene con quella faccia, quel mento e addirittura con quell’altezza e corporatura.
In sintesi, comunque, le motivazioni più diffuse solo il desiderio di attenuare i segni del tempo ed eliminare un difetto. A questo proposito, però, faccio spesso notare ai miei pazienti che alcuni difetti, in una certa proporzione e “ben portati” aggiungono fascino e carattere.

Quanto la bellezza sta diventando un’ossessione?

Non è vero, secondo me. La bellezza è sempre stata un bene importante, un elemento d’attrazione. Adesso abbiamo più strumenti per raggiungerla e questo – come sempre quando aumentano le possibilità e la libertà – ci deve spingere verso un atteggiamento più consapevole e responsabile. Cento anni fa non si poteva aumentare il volume del seno, adesso si può. Questo non significa che lo debbano fare tutte le donne. Ma non vedo perché chi desidera farlo debba essere giudicato. Se la donna in questione ha scelto liberamente, se si è informata scrupolosamente, se non ha corso rischi per la salute e se, infine, dopo l’intervento si sente più sicura di sé e più felice, perché deve rinunciare a questa possibilità?

Qual è il ruolo del chirurgo estetico rispetto al paziente?

Il bravo chirurgo plastico è sempre, necessariamente, un bravo psicologo. Sa ascoltare e domandare, individuando eventuali incoerenze e aree di debolezza, come una depressione o un’insoddisfazione non legata al proprio aspetto estetico.
Come amo ripetere, la chirurgia plastica migliore è quella che nasce dall’incontro tra un chirurgo plastico serio e preparato e un paziente ragionevole. I risultati di questo connubio sono quelli che non balzano all’occhio, ma che sono semplicemente gradevoli e naturali, come un viso fresco e espressivo e contorni corporei coerenti e armonici.

 

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