Il cuore è l’organo più prezioso del nostro corpo: comincia a battere nelle prime settimane dal concepimento e non smette di farlo fino alla fine della nostra vita. Per funzionare bene, ha bisogno di buone arterie. Mantenere il cuore sano è importantissimo, così come è importante monitorarlo con attenzione, specialmente quando si va avanti con l’età.
Ma quali sono gli esami da fare per tenerlo sotto controllo?
Ne abbiamo parlato con il professor Gianluigi Condorelli, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare di Humanitas.
La visita medica
La prima cosa da fare quando si sospetta di avere qualche anomalia cardiaca, o ancora meglio quando si vuole monitorare lo stato di salute del nostro cuore, è la visita medica. Dopo aver risposto a una serie di domande circa i sintomi, le malattie precedentemente contratte, lo stile di vita, sarà il medico a effettuare la valutazione fisica del paziente. Si misurano pressione e battito cardiaco, la temperatura, si controllano il respiro e il cuore, ma anche le vene del collo e la presenza di eventuali rigonfiamenti addominali o nelle gambe, che potrebbero essere causati dall’accumulo di liquidi, conseguenza di un cattivo funzionamento della pompa cardiaca.
Elettrocardiogramma (ECG) ed ECG da sforzo
L’elettrocardiogramma è un esame diagnostico che, attraverso l’utilizzo di alcuni elettrodi collegati all’elettrocardiografo mediante fili elettrici, consente di registrare graficamente l’attività elettrica del cuore. L’elettrocardiografo elaborerà poi su carta l’attività, creando un tracciato grafico (l’elettrocardiogramma, appunto).
Monitorare l’attività di pompaggio del sangue che il cuore esegue, e i conseguenti rilasci, è indispensabile per individuare la presenza di un’eventuale aritmia, di un ispessimento delle pareti cardiache o di danno d’organo pregresso. L’esame può essere eseguito a riposo, oppure sotto sforzo, su tapis roulant o cyclette, sotto indicazione medica. Lo sforzo mette sotto stress il cuore, consentendo di verificare se vi siano problemi di affaticamento cardiaco, che si traducono in anomalie del tracciato ECG.
Ecocolor doppler cardiaco e vascolare
L’ecocolor doppler cardiaco è un esame non invasivo che consente di vedere la morfologia del cuore e di studiarne la funzionalità attraverso un’indagine visiva della contrattilità e del rilasciamento delle pareti del cuore, accoppiato con l’esame del flusso sanguigno, che si svolge con la tecnica doppler. Un eventuale cattivo funzionamento del miocardio si traduce, infatti, in un’alterazione della contrattilità di una parte più o meno estesa del cuore.
Inoltre l’esame consente di determinare la grandezza dei ventricoli e degli atri, di verificare lo stato delle valvole cardiache e di diagnosticare o escludere malattie a loro carico; ancora, può individuare patologie infettive valvolari o difetti congeniti delle valvole e delle pareti tra gli atri o tra i ventricoli.
L’ecocolor doppler è innocuo ed eseguibile anche anche nelle donne in stato di gravidanza. L’ecocardiografia può essere effettuata attraverso una sonda appoggiata sul torace (ecocardiografia transtoracica) oppure per via endoscopica (transesofagea) o in 3D.
L’ecocolor doppler arterioso si esegue sui tronchi sovra (o epi) aortici e sulle femorali. Consente di vedere la morfologia del vaso arterioso superficiale e la sua funzionalità. Oltre a essere utile per la diagnosi di malattia cerebrovascolare o di aterosclerosi femorale, riflette bene lo stato generale dei vasi arteriosi.
Anche le vene possono essere studiate con questa tecnica: il loro studio può identificare la presenza di un’eventuale trombosi venosa.
Holter ECG e Holter Pressorio
L’holter consente di registrare parametri vitali per un determinato periodo di tempo. Si possono registrare l’ECG oppure la pressione arteriosa, per 24 ore o più.
L’holter ECG è utilizzato per lo studio delle modifiche del ritmo cardiaco, dette aritmie; va eseguito in soggetti che descrivono una sintomatologia come il cardiopalmo, le vertigini o le perdite di coscienza.
L’esame avviene mediante un piccolo registratore portatile (l’holter cardiaco) che, per mezzo di fili elettrici, viene collegato alla pelle. Il dispositivo rileva e memorizza l’attività elettrica generata dal cuore; il paziente dovrà, nel corso delle 24 ore, mantenere i suoi movimenti nella normalità, prestando solo attenzione a non far staccare le piastrine che mantengono gli elettrodi nella loro posizione. In caso di fastidi o problemi, un pulsante presente sull’holter registrerà la segnalazione.
Similmente, per verificare quanto e quando la pressione arteriosa è elevata, si fa uso dell’Holter pressorio. I risultati sono di grande utilità, sia diagnostica, sia terapeutica, e aiutano a definire valori precisi di pressione arteriosa in condizioni quanto più normali possibile, poiché in ambiente sanitario i valori pressori rilevati potrebbero essere più alti della realtà.
TAC coronarica
Oggi la TAC coronarica si sta rivelando uno strumento di diagnosi di malattia coronarica e delle grosse arterie molto più potente e predittivo di altri, inclusa la prova da sforzo ECG.
Consiste in un esame diagnostico che permette l’elaborazione di immagini di sezioni anatomiche attraverso i raggi x. Si ottengono in questo modo immagini tridimensionali che sono particolarmente utili per identificare lo stato delle coronarie, dell’aorta e altri vasi arteriosi principali, rilevandone possibili lesioni aterosclerotiche.
Il paziente viene fatto sdraiare su un lettino che si muoverà all’interno di un tubo aperto. Se necessario, prima di iniziare l’esame verrà somministrato un farmaco per ridurre la frequenza cardiaca. L’esame dura circa 15 minuti.
La TAC coronarica non da luogo a falsi negativi e quindi permette di escludere patologie coronariche mentre la positività richiede ulteriori approfondimenti con la coronarografia (angiografia delle coronarie) nel caso in cui si sospetti una lesione che riduce il flusso di sangue al tessuto cardiaco.
Risonanza Magnetica Cardiaca
La risonanza magnetica è un esame di grande sicurezza ed enorme efficacia. Consente di verificare la vitalità e la funzionalità del tessuto cardiaco sia a riposo, sia sotto stress farmacologicamente indotto, conseguendo risultati a un livello di precisione molto alto. Viene utilizzato nei casi in cui l’ecocardiografia non è informativa, ad esempio nei forti fumatori o in pazienti con protesi mammarie, oppure per definire bene la struttura del miocardio, il tessuto cardiaco, che può avere rilevanza diagnostica e prognostica molto grande in determinate patologie.
Scintigrafia miocardica di perfusione
La scintigrafia miocardica di perfusione è un esame che consente di vedere sia lo stato della perfusione del miocardio, rilevandone eventuali deficit, sia la vitalità del miocardio. Prevede la somministrazione di un radiofarmaco che si fissa a livello del muscolo cardiaco: le immagini acquisite vengono elaborate e interpretate dando informazioni sullo stato di perfusione del cuore. Richiede l’utilizzo di sostanze radioattive in quantità minime, così come minimi sono i rischi a cui il paziente si sottopone.