Alcune allergie, come quelle al lattice, al nichel o ai pollini, possono avere delle ripercussioni sull’alimentazione. Si tratta delle cosiddette cross-reactions o reazioni crociate. Di questo, e tanto altro, hanno parlato nella nuova puntata di “Spuntino con…” la dottoressa Francesca Puggioni, specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’ospedale Humanitas, e Marco Bianchi, chef della salute e divulgatore scientifico di Fondazione Umberto Veronesi.
All’origine delle allergie crociate c’è la presenza di uno stesso elemento che scatena le reazioni allergiche in diverse fonti, alimentari e non: «Le proteine che si trovano nei pollini o negli allergeni degli acari della polvere possono trovarsi anche in alcuni cibi. Non è detto che una persona, ad esempio allergica a un certo tipo di polline, sia allergica a tutti gli alimenti associati a quell’allergene. La reazione allergica si può scatenare solo se si ingerisce uno o alcuni di quei cibi o potrebbe proprio non manifestarsi. Pertanto – raccomanda la dottoressa – il consiglio è di sottoporsi a test specifici per mettere a punto una dieta perfetta per quella persona ed evitare di privarsi di alimenti che invece sono importanti per l’organismo. Non esiste infatti “la dieta dell’allergico alle graminacee” in quanto il sistema immunitario non risponde sempre allo stesso modo».
La stessa associazione può esserci con l’allergia al lattice o al nichel
«Per quanto riguarda il lattice una reazione allergica potrebbe sorgere mangiando prodotti come le banane, ad esempio. Mentre per il nichel mangiando ortaggi a foglia verde o i cibi in scatola (il nichel è usato infatti come conservante). In altri casi i sintomi allergici possono sorgere per il contatto degli alimenti con pentole o posate contenenti nichel. L’indicazione, dunque, è sempre quella di non affidarsi a diete fai da te ed escludere tutto ciò che potrebbe causare una reazione allergica ma di eseguire dei test ed essere certi degli alimenti di cui si deve fare a meno».
(Per approfondire leggi qui: Asma e alimentazione, attenzione a frutta e verdura)
Le allergie non hanno età, possono sorgere nei primi anni di vita o più in là negli anni e possono anche regredire, questo perché «il nostro sistema immunitario cambia nel tempo. In certi casi, anche se non facciamo nulla dal punto di vista della terapia, il nostro sistema immunitario sviluppa delle tolleranze, si abitua o, contatto dopo contatto, sviluppa anticorpi verso nuove cose. Per la donna ci sono dei momenti come la gravidanza o la menopausa che possono cambiare nettamente questo assetto, in meglio o in peggio. La scienza, al momento, non ci permette però di fare delle previsioni su come la donna allergica potrebbe reagire andando incontro a questi cambiamenti».
Un periodo in cui questi cambiamenti sono continui è l’infanzia: «Tutto ciò che i più piccoli ingeriscono fa da stimolo: in alcuni casi si formano anticorpi verso allergeni, in altri il sistema immunitario sviluppa delle tolleranze. Bisogna avere cura di sottoporre a frequenti controlli i bambini senza però far vivere loro il cibo come qualcosa di potenzialmente pericoloso. La mamma, poi, non deve vivere l’alimentazione del bimbo come un “incubo”. Se vede che il piccolo ha sviluppato una forma di dermatite atopica deve rivolgersi a un centro specializzato per una diagnosi con cui creare una dieta apposita per quel bambino. In gravidanza – conclude la dottoressa Puggioni – può invece assumere dei probiotici. Non ci sono delle evidenze scientifiche certe ma sembra che questo possa aiutare molto il sistema immunitario del bambino per evitare che possa sviluppare l’asma nei primi mesi di vita».
Ecco il video della diretta: