Pollini e muffe, acari della polvere e peli di animali, alimenti e farmaci, metalli come il nichel e punture di insetti. Sono tutti causa di reazione allergica. A volte questi elementi possono andare a braccetto e aumentare il rischio di dover avere a che fare con eruzioni cutanee e prurito, tosse, bruciore agli occhi. È il caso della cosiddetta Sindrome Orale Allergica, una condizione in cui pazienti allergici ai pollini lo sono anche ad alcuni cibi.
L’incidenza di questa forma di allergia alimentare è di circa del 20% nei pazienti allergici ai pollini, soprattutto adulti. Cosa possono fare queste persone che devono guardarsi tanto da piante e fiori quanto da frutta e verdura? Ne parliamo con la dottoressa Francesca Puggioni, specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’ospedale Humanitas.
(Per approfondire leggi qui: Allergie alimentari, 9 consigli per tenerle sotto controllo)
La Sindrome Orale Allergica si caratterizza per le cosiddette reazioni crociate dovute alla presenza di una stessa proteina tanto nel polline quanto nell’alimento sotto accusa. «Dal momento che non tutte le persone allergiche ai pollini hanno necessariamente un’allergia crociata agli alimenti (solo il 5% circa della popolazione soffre davvero di allergia alimentare) e dal momento che non tutti gli alimenti elencati possono dare allergie nella singola persona, è opportuno che sia il medico ad indicare caso per caso quale dieta seguire, allo scopo di limitare il rischio di squilibri nutrizionali», precisa la dottoressa.
Ecco, indicativamente, quali sono le allergie crociate:
- Betullacee: mela, pera, banana, nespola, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, kiwi, lampone, fragola, litchi; carota, sedano, finocchio; prezzemolo; nocciola, noce, arachide, mandorla; pepe verde;
- Composite: cicoria, prezzemolo; sedano, carota, finocchio, lattuga, zucca; tarassaco, dragoncello; camomilla; banana, anguria, mela, melone; castagne; arachide, noce, nocciola, pistacchio; olio di girasole; margarine; miele di girasole e di tarassaco;
- Parietaria: pisello, fagiolo; arachide, pistacchio; soia; gelso; melone, kiwi, ciliegia; patata; basilico, ortica;
- Graminacee: sedano; orzo, avena, mais, riso, segale, frumento; kiwi, anguria, pesca, prugna, agrumi, melone, albicocca, ciliegia; pomodoro, bietole; mandorla, arachide;
- Assenzio e Ambrosia: sedano, carote.
«Una volta che il medico avrà escluso ciò che interagisce con l’allergia e definito i cibi non cross reagenti, è bene ricordare di assumere la giusta quantità dell’alimento e rispettare le frequenze con le quali alcuni cibi debbono essere consumati per garantirsi una corretta alimentazione con tutti i nutrienti di cui si necessita. L’alimentazione della giornata deve rispettare il bilancio energetico per non aumentare il rischio di sovrappeso, obesità ma anche malnutrizione. Nel caso in cui sia necessaria l’eliminazione di un alimento si valuti l’integrazione dei principi attivi fondamentali con integratori».
I sintomi della Sindrome Orale Allergica sorgono in particolare quando questi alimenti vengono consumati crudi e soprattutto durante la stagione allergica. È bene dunque limitare l’apporto dei cibi “nemici” nel periodo dell’anno caratterizzato dall’allergia a quei determinati pollini.
Ecco alcuni consigli per chi è affetto dalla Sindrome Orale Allergica:
Come ricorda l’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology, per ridurre le reazioni crociate si possono consumare gli alimenti “proibiti” cotti al forno o al microonde perché le alte temperature scompongono le proteine responsabili delle reazioni allergiche, oppure consumarli nella loro versione in scatola. Utile anche privarli della buccia, se possibile, poiché qui sono concentrati gli allergeni in grandi quantità.
(Per approfondire leggi qui: Allergie e intolleranze alimentari, un italiano su 4 è convinto di averle)
Il National Health Service, invece, suggerisce di mangiare i frutti un po’ più acerbi per ridurre il rischio mentre l’associazione Allergy UK consiglia di tenere traccia delle varietà degli alimenti che hanno scatenato reazioni. Questo perché, per esempio, non tutte le mele sono uguali e qualche varietà potrebbe essere mangiata tranquillamente. Attenzione infine anche a quando si manipolano gli alimenti inseriti nella “lista nera” nella preparazione di piatti che altre persone mangeranno: gli allergeni possono raggiungere occhi e vie aeree semplicemente sbucciando o grattugiando frutta e verdura.
Di allergie alimentari, e altri temi, la dottoressa Puggioni parlerà il prossimo 13 marzo a “Spuntino con…”, in diretta Facebook sulla pagina di Marco Bianchi a colloquio proprio con lo chef della salute e divulgatore scientifico di Fondazione Veronesi.