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Sonno, sei sicuro di dormire bene? Ecco i quattro indicatori chiave

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1. A letto si dorme

Almeno l’85% del tempo del tempo trascorso a letto deve essere riservato al sonno. Un parametro che deve tenere in considerazione soprattutto chi fa del proprio materasso un divano o un’appendice dell’ufficio, tra chat, mail di lavoro, social network e Tv.

2. A letto: occhi chiusi in massimo mezz’ora

Da quando si va a letto a quando si sprofonda nel sonno devono trascorrere non più di 30 minuti. La National Sleep Foundation ricorda come almeno 1 americano su 3 ci metta più di mezz’ora per prendere sonno.

3. Risvegli notturni?

Una volta che ci si è addormentati può capitare di riaprire gli occhi magari per andare in bagno o per bere un bicchiere d’acqua. Ma mai più di una volta a notte, ribadiscono gli esperti. Se ci si sveglia almeno due volte a notte allora c’è qualcosa che non va nel nostro sonno.

4. Riaddormentarsi in massimo 20 minuti

Per definire una buona qualità del sonno si deve guardare anche a quanto tempo si impiega per riaddormentarsi una volta svegliati di notte. Se capita di destarsi di notte e di addormentarsi nuovamente nell’arco di 20 minuti, allora non ci si deve preoccupare, avverte la National Sleep Foundation.

 

5. Insonnia, che fare?

«L’insonnia interessa circa il 30% della popolazione e questo comporta il consumo di ipnotici nel 15% dei casi con, spesso, fenomeni di dipendenza e assuefazione», continua il dottor Tullo.

Cosa fare in caso di sonno disturbato? «L’insonnia si associa a molti disturbi tra cui stanchezza, sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione e disturbi dell’umore con una rilevante compromissione della qualità di vita. È importante rivolgersi a un medico specialista nei disturbi del sonno perché solo tramite un’anamnesi minuziosa e dettagliata si può comprendere se si tratta di cattiva igiene del sonno o di disturbi psicopatologici o di disturbi organici, e poter stabilire la giusta cura», conclude lo specialista.