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Influenza A, facciamo il punto

08/09/2009

E’ sicuro mandare a scuola i propri bambini? E davvero il vaccino è già in parte disponibile ma non ancora utilizzabile? Facciamo chiarezza su alcuni temi alla ribalta delle cronache con l’aiuto di un esperto.

Mentre in tutto il mondo cresce la paura del contagio da virus H1N1, anche nel nostro paese si susseguono le notizie sull’influenza A. A volte allarmistiche, a volte rasserenanti. Con l’aiuto del dott. Michele Lagioia, specialista in Igiene e Medicina Preventiva e vice-direttore sanitario di Humanitas, facciamo il punto su alcuni temi alla ribalta delle cronache nelle ultime settimane. Per capire meglio qual è, allo stato attuale, la situazione.

Il Piano Scuole
L’anno scolastico 2009/2010 inizia normalmente. Niente ritardi, nessuna chiusura degli istituti. “Il Piano Scuole ha destato molto interesse e preoccupazione – spiega il dott. Lagioia -. La decisione finale è stata la normale apertura delle scuole. Una possibile chiusura verrà valutata di volta in volta, caso per caso.
E’ stato organizzato un sistema di monitoraggio per limitare i rischi. Il Ministero del Welfare e le Istituzioni italiane stanno infatti approntando strumenti di controllo della diffusione dell’influenza A, sulla base di modelli matematici elaborati sullo studio di pattern epidemiologici italiani, ovvero tenendo come riferimento la diffusione che il virus, ad oggi, ha avuto a livello nazionale”.

La disponibilità del vaccino
Al di là delle buone norme di igiene, raccomandate per limitare la diffusione del virus, la più potente arma di prevenzione dell’influenza A/H1N1 è sicuramente il vaccino, attualmente in fase di produzione. “La buona notizia è che la produzione industriale è al passo con le previsioni – spiega il dott. Lagioia – per cui c’è sempre più certezza che a partire da metà novembre il vaccino sarà davvero disponibile. E sarà un’arma importante se effettivamente il virus si diffonderà in modo massiccio dopo novembre.
In realtà un certo quantitativo di dosi di vaccino è già disponibile, ma non ancora utilizzabile. Si tratta di dosi ‘in quarantena’, perché non possono essere utilizzate prima di aver completato l’iter di sperimentazione previsto. La produzione di un nuovo vaccino, infatti, deve sempre essere seguita da una fase di test allargata, su tutte le fasce di popolazione: dai bambini in età pediatrica alle donne in gravidanza, dagli adulti sani ai soggetti affetti da patologie croniche, dai giovani agli anziani. La fase di test è infatti indispensabile per essere sicuri di avere a disposizione un vaccino che sia non solo efficace, ma anche privo di effetti avversi”.

 Di Monica Florianello

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