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Prevenzione

Spazzolarli male o con troppa energia: così i denti diventano sensibili

17/05/2016

Movimenti sbagliati, spazzolini logori ma anche troppa forza quando ci si lava i denti possono causare sensibilità dentale. Chi ne soffre sa bene di cosa si tratta: appena i denti toccano qualcosa di freddo (o di caldo) si avverte immediatamente dolore e fastidio. La sensibilità è un disturbo che può dunque condizionare la vita di chi n’è colpito ma che può essere risolto cominciando a correggere queste abitudini scorrette. Ce ne parla il dottor Stefano Rizzi, responsabile di Chirurgia orale del Centro odontoiatrico dell’ospedale Humanitas.

La sensibilità dentale è dovuta al logorio della superficie del dente o del tessuto delle gengive: «I colletti dentali si scoprono, lo smalto si consuma e le gengive diventano più “delicate”. Così i denti diventano più vulnerabili all’azione delle sostanze con cui entrano in contatto», spiega il dottor Rizzi.

(Per approfondire leggi qui: Lava i denti con le fragole. Per il bianco, attenzione al bicarbonato!)

La sensibilità può essere anche congenita

«È una condizione che può essere congenita, dovuta a una formazione difettosa del dente, magari strutturato con uno smalto di scarsa qualità. Ma la sensibilità – aggiunge – può essere anche indotta da abitudini scorrette. Usando uno spazzolino molto consumato in cui le setole si sono indurite diventando simili a tanti piccoli “scalpelli”, oppure agendo sui denti con manovre di spazzolamento sbagliate che portano all’abrasione dello smalto. Anche chi si lava i denti con troppa energia può sviluppare sensibilità dentale. Un effetto evidente, ad esempio, in alcuni pazienti che usano la mano destra per spazzolarsi i denti: in alcuni punti dell’arcata dentaria soffrono di sensibilità perché lì intervengono con più pressione mentre altrove hanno i denti non solo puliti ma anche sani e “insensibili”».

I fattori che possono causare sensibilità sono diversi, «anche una malocclusione che porta all’abrasione dei denti o dal consumo eccessivo di cibi acidi che aggrediscono lo smalto», ricorda lo specialista. Se la sensibilità è circoscritta in genere si può agevolmente curare.

Ecco i consigli per non aggravare la situazione in caso di sensibilità:

  • Evitare il contatto con tutte le fonti di dolore: acqua e cibi freddi, o caldi, aria fredda
  • Lavarsi i denti nel modo corretto, con movimenti verticali
  • Usare uno spazzolino con setole più morbide e cambiarlo ogni tre mesi
  • Evitare cibi molto acidi, dagli agrumi ai pomodori
  • Usare dentifrici poco abrasivi

«L’offerta di prodotti per denti sensibili è vasta: dai collutori ai dentifrici meno aggressivi a quelli che contengono sostanze per remineralizzare e rinforzare i denti». Ma attenzione, avverte il dottor Rizzi: «Proprio perché la sensibilità dei denti varia da persona a persona non è indicato affidarsi al “fai da te” ma chiedere consiglio allo specialista. Questi saprà consigliare il miglior prodotto per ciascun caso solo dopo aver individuato la causa della sensibilità dentale. Individuata l’origine del disturbo si potrà pensare anche all’uso di prodotti naturali, ad esempio a base di arnica se è compromesso il tessuto gengivale».

(Per approfondire leggi qui: Denti, dopo sbiancamento attenzione a tè, caffè e limone)

«Nei casi di sensibilità dentale più diffusa è necessario l’intervento dello specialista con piccole otturazioni dei colletti per dare una copertura estetica e ripristinare la struttura. Con l’avvertenza che, a volte, la risoluzione può essere molto difficoltosa», conclude il dottor Rizzi.

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