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Prevenzione

Dita, l’ABC per tenerle in forma

06/05/2016

La salute delle dita: sabato 7 maggio è la Giornata nazionale della salute della mano, quale migliore occasione per parlarne? In particolare, che cosa bisogna fare per mantenere le nostre dita sane? Lo abbiamo chiesto al dottor Davide Smarrelli, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della Mano di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Come possiamo rafforzare le nostre dita?

«La prima cosa da fare, a inizio giornata, è eseguire acuni esercizi di semplice mobilizzazione delle dita. Sono esercizi del tutto simili a quelli che compiono alcuni professionisti che usano le mani in modo specifico, come i pianisti, i musicisti, i portieri di calcio, che prima dell’inizio della loro attività allenano le dita e le preparano ai movimenti richiesti. A questi esercizi può essere associata anche un’attività di tipo acquatico, utilizzando un catino e una spugna che deve essere ripetutamente spremuta così da muovere tutta la catena digitale e tutti gli elementi coinvolti nell’azione compiuta dalla mano».

Poi ci sono gli esercizi di coordinazione…

«Sì, che sono quelli che consistono nel fare correre le dita o nel compiere con queste movimenti laterali e veloci, che interessano i muscoli cosiddetti intrinseci, responsabili dei movimenti di precisione, e non solo, della mano».

In quale modo, invece, possiamo difendere le nostre dita dai pericoli esterni?

«Proteggere le dita significa usare anzitutto i guanti quando si compiono azioni che posano essere pericolose ma anche per pulire o lavare in casa. Importante è poi evitare l’esposizione ad agenti di rischio, chimici o anche fisici, o anche alle temperature eccessive, sia troppo calde sia troppo fredde, sempre proteggendole con i guanti».

(Per approfondire leggi qui: Mani, cinque esercizi per alleviare la fatica)

E nel caso in cui si comincino ad avvertire fastidi o piccoli dolori alle dita, come ci si deve comportare?

«In questo caso gli esercizi devono diventare più incisivi. SI possono usare palline morbide o spugne per effettuare gli esercizi non solo di chiusura, ma anche di apertura. È importante, questo secondo aspetto, perché la mano tendenzialmente quando è a riposo è sempre chiusa e quindi è importante fare in modo che i movimenti propri dell’apertura non vengano troppo tralasciati. Utile è l’esercizio per cui le due mani sono messe una contro l’altra, unite per il palmo – come quando si prega – e vengono eseguiti movimenti a destra e a sinistra, senza effettuare forzature».

L’importante, dunque, è non caricare troppo i movimenti?

«Esatto. Per alcuni esercizi di rafforzamento delle dita, soprattutto del pollice, possono essere utilizzati anche degli elastici. L’elastico da una parte viene fissato a un’estremità fissa e dall’altra collegato al pollice. I movimenti che vengono impressi al dito per tendere l’elastico riescono a rafforzarlo in modo efficace, morbido, non traumatico».

Dal punto di vista della postura, che cosa si può fare per evitare di danneggiare pollice e dita?

«Bisogna evitare tutte le situazioni che possano comportare un sovraccarico delle dita. Ad esempio, la presa pollice-indice per afferrare un oggetto deve essere effettuata in modo corretto: non come se si tratti di una pinza, ma con una presa un po’ più larga, con il pollice che disegna quasi una “O”, in modo tale che il sovraccarico alla base del pollice sia meglio distribuito».

Il dito più vulnerabile è il pollice, giusto?

«Sì, è quello più sottoposto a sollecitazioni. L’articolazione del pollice è la seconda, come numero di casi, ad ammalarsi di artrosi, dopo l’anca. Consideriamo che ogni forza che impieghiamo a livello di polpastrello quando afferriamo un oggetto si moltiplica e produce un sovraccarico alla base del pollice dodici volte superiore…».

Infine, che cosa possiamo dire sull’uso di scrocchiare le dita?

«È una pratica da evitare perché scrocchiare le dita significa procurare microtraumi sulla cartilagine».

(Per approfondire leggi qui: Scrocchiare le dita delle mani può causare artrosi?)

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