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Occhi

Bambini: quando fare la prima visita oculistica?

21/04/2023

I bambini, alla nascita, non sono in grado di vedere come gli adulti a causa dello sviluppo ancora incompleto della vista e degli occhi. Tuttavia, è possibile individuare e correggere precocemente alcuni difetti visivi attraverso l’esame oculistico pediatrico, garantendo una salute oculare ottimale per il proprio figlio anche in età adulta.

Approfondiamo l’argomento con il dottor Federico Ruoli, oculista pediatrico del Punto Nascita di Humanitas San Pio X.

Occhi: i cambiamenti nei primi mesi

Subito dopo la nascita, i neonati vengono sottoposti a una serie di controlli medici per verificare la loro salute e il funzionamento degli organi, compresi gli occhi e la vista, in particolare il test del Riflesso Rosso.

Il test del riflesso rosso si serve di un raggio luminoso innocuo che passa attraverso le strutture trasparenti dell’occhio, quali cornea, cristallino, vitreo, retina, e arriva fino al fondo oculare. Una volta arrivata al fondo, la luce si può vedere come una colorazione rossa della pupilla. In caso il passaggio della luce sia ostacolato a causa di un’alterazione della trasparenza delle strutture dell’occhio, il riflesso rosso risulta alterato. I neonati in Humanitas San Pio X vengono sottoposti prima della dimissione al test del riflesso rosso eseguito a pupilla libera dal pediatra neonatologo. L’esito del test viene documentato nella cartella clinica elettronica e sulla lettera di dimissione. Nel caso di riflesso dubbio o patologico, il neonato è sottoposto a visita oculistica.

A circa sei o nove mesi di vita, i bambini attraversano un cambiamento fisiologico graduale che porta alla modifica del colore degli occhi che avevano alla nascita, solitamente più chiari a causa della bassa presenza di melanina nell’iride. La colorazione degli occhi definitiva dipenderà sia dalla genetica che dalla stimolazione della luce, poiché i melanociti, le cellule che producono melanina e che si trovano anche sulla pelle e sui capelli, inizieranno a lavorare dopo la nascita. Entro il primo anno di vita, gli occhi raggiungeranno il loro colore definitivo.

La quantità di melanina presente nell’iride, ne determina la colorazione: gli occhi azzurri avranno pochi melanociti, mentre gli occhi scuri avranno un elevato numero di melanociti. Va notato che questi cambiamenti di colore non sono collegati a eventuali problemi di vista che potrebbero svilupparsi durante i primi anni di vita.

Infatti, alcuni disturbi della vista potrebbero compromettere gravemente la vista futura del bambino se non intercettati e corretti durante la visita oculistica pediatrica tra i 2 e i 3 anni di età.

A cosa serve la visita oculistica nei bambini?

La vista è una capacità che i bambini sviluppano progressivamente dalla nascita fino alla prima infanzia. I genitori possono aiutare i propri figli a sviluppare una vista sana osservando i loro occhi ed eventuali comportamenti visivi anomali, affidandosi quindi ai test visivi alla nascita e alle visite periodiche durante i primi anni di vita.

È importante monitorare l’allineamento degli occhi fin dai primi mesi di vita poiché è in questa fase che possono manifestarsi alcuni tipi di strabismo che, se non trattati tempestivamente, possono compromettere la capacità visiva del bambino anche in età adulta. Nel caso in cui si noti una deviazione degli occhi, i genitori dovrebbero consultare un pediatra e un oculista pediatrico per una valutazione e per iniziare tempestivamente trattamenti ortottici, occlusione ed esercizi finalizzati a favorire la corretta crescita degli occhi del bambino fino anche all’eventuale correzione chirurgica.

Tuttavia, l’osservazione e la vigilanza dei genitori non sono sempre sufficienti e ,in alcuni casi, il comportamento del bambino come avvicinarsi troppo allo schermo della TV o strizzare gli occhi, potrebbe non indicare un problema visivo correggibile.

Alcuni disturbi visivi non sono facilmente individuabili da una persona non esperta e possono influire sull’apprendimento visivo del bambino, creando problemi visivi anche da adulto.  L’occhio pigro, o ambliopia, è un esempio comune: quando uno dei due occhi ha un difetto visivo, il cervello sceglie l’occhio migliore come punto di riferimento visivo, rendendo l’altro pigro. Tuttavia, questo difetto può essere corretto in modo efficace nei primi anni di vita, senza l’uso di procedure invasive. Potrebbe essere necessario far indossare una benda sull’occhio sano per alcune ore al giorno, al fine di stimolare l’occhio pigro all’apprendimento visivo, oltre alla eventuale correzione con gli occhiali appropriati.

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