Che faccia bene praticarlo è noto, ma cosa succede quando si smette di fare sport? Hanno provato a valutarlo dei ricercatori della University of Maryland (USA) che hanno visto come una pausa anche breve nella pratica sportiva riduca il flusso di sangue al cervello.
I ricercatori hanno coinvolto un ristretto gruppo di atleti senza problemi di salute e hanno misurato con Risonanza Magnetica l’afflusso di sangue al cervello prima e dopo uno stop di 10 giorni. I nove partecipanti avevano un’età media di poco più di 60 anni di età e da 15 anni erano impegnati in gare di corsa endurance: in media per allenarsi correvano circa 10 km al giorno, 59 a settimana.
Cervello meno brillante se si smette di essere fisicamente attivi
Dopo la pausa gli autori dello studio pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscience hanno riscontrato una significativa riduzione di afflusso di sangue in diverse regioni cerebrali, otto per la precisione, tra cui l’ippocampo. Questa gioca un importante ruolo nell’apprendimento e nella memoria ed è una delle prime regioni a essere colpite nelle persone con malattia di Alzheimer.
Come riferisce uno dei ricercatori, è noto che se si è meno attivi fisicamente si hanno maggiori probabilità di avere a che fare, invecchiando, con problemi cognitivi e demenza.
(Per approfondire leggi qui: Cervello, la sedentarietà lo fa “restringere”?)
Ma lo stop non fa male solo al cervello, spiega il dottor Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del ginocchio e traumatologia dello sport dell’ospedale Humanitas, ai microfoni di Radio Capital: «Fermarsi, smettere di fare sport ha diversi effetti, sull’umore e a livello fisico, muscolare e articolare. Così come fa male l’eccesso di esercizio fisico è dannoso anche il difetto».
Se si smette, bene non diventare del tutto sedentari
E certamente fa male non praticare alcuna forma di attività fisica, a qualsiasi livello: «Il consiglio è quello di dedicare un po’ del proprio tempo all’attività fisica. Chi vuole fare sport è bene che ci pensi con attenzione, approcciandosi con serietà, consultando anche solo il medico di base che saprà indirizzarci verso il miglior modo di fare attività fisica a ogni età».
«L’attività che si sceglie dev’essere piacevole, dalla corsa alla bici al nuoto, ad esempio, ma anche solo il camminare è un tipo di movimento davvero salutare. L’importante – sottolinea lo specialista – è che sia fatto a passo veloce per stimolare la risposta a livello cardiocircolatorio, respiratorio e metabolico. Se poi ci si ferma, si smette di fare sport quello che fa la differenza è non diventare sedentari ma continuare a restare attivi in qualsiasi modo possibile. Qualche esempio? Ogni volta che se ne ha la possibilità, fare le scale al posto dell’ascensore e non usare la macchina ma le gambe per muoversi in città».
(Per approfondire leggi qui: Un’ora di attività fisica al giorno spazza via 8 ore di sedentarietà)