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Benessere

Ansia da COVID-19: perché può peggiorare in inverno?

24/02/2021

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e che continua a protrarsi potrebbe scatenare nelle persone incertezza e paura. Può capitare che, in questa situazione, aumentino anche l’ansia, il panico, lo stress e la depressione

Perché con l’inverno queste possono manifestarsi maggiormente? Ne abbiamo parlato con il professor Giampaolo Perna, Responsabile del Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X.

«Per molti queste condizioni erano sconosciute, o almeno non erano state mai sperimentate con tanta intensità. In altri casi, molte persone si sono trovate incapaci di gestire e affrontare le nuove emozioni, il che ha alimentato ancora di più il senso di ansia e paura. In realtà, ansia e paura sono delle emozioni utili e sane nel momento in cui ci consentono di comprendere appieno e realisticamente il rischio che stiamo vivendo e l’importanza di rispettare le misure di protezione per prevenire la diffusione del virus e il prolungamento ulteriore di questa situazione difficile», spiega il professor Perna.

Gestire in modo sano ansia e panico

«La gestione di queste emozioni non solo è utile per preservare una buona qualità di salute mentale, ma anche per affrontare in modo responsabile la situazione di emergenza senza però esagerare – puntualizza lo specialista. 

Per questo ci sono una serie di strategie che ognuno può adottare, a seconda della propria situazione:

  • parlare con amici, membri della famiglia o uno specialista del proprio stato d’animo, ricordando che è assolutamente normale provare confusione, stress, tristezza, o straniamento;
  • adottare uno stile di vita sano, cercando di praticare esercizio fisico e seguire una dieta sana ed equilibrata; 
  • Nel limite del possibile, costruire e mantenere dei momenti di socialità, magari utilizzando lo smartphone, via telefono, videochiamata o fisicamente nel rispetto delle norme vigenti;
  • evitare di ricorrere a fumo, alcol o sostanze stupefacenti per gestire le emozioni;
  • fare attenzione alle fake news e reperire la giusta quantità di informazioni da fonti attendibili, ufficiali;
  • pensare che molto probabilmente non è la prima volta che ci si trova ad affrontare una situazione difficile; ricordare come sono state gestiti altri momenti critici può essere d’aiuto per replicare le stesse strategie.

Un aiuto dall’alimentazione

«Oltre alla normale presenza di ansia e paura dovute alla pandemia, in questo periodo invernale di inizio anno molte persone possono lamentare altri motivi di disagio che peggiorano il loro stato d’animo. Ad esempio, depressione, umore instabile, sonnolenza o insonnia, difficoltà a concentrarsi, mal di testa, attacchi di fame o inappetenza. Si tratta del Winter Blues o Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), un disturbo dell’umore particolarmente diffuso in questo periodo dell’anno e che secondo una recente ricerca americana del National Institute of Mental Health colpisce 4 volte più le donne rispetto agli uomini», continua l’esperto.

Un aiuto in più (anche se da sola non basta) può arrivare dall’alimentazione, che dovrebbe essere ricca di frutta, legumi, noci, cereali integrali e proteine di origine marine ed equilibrata nelle porzioni, così da evitare l’aumento di peso che la sedentarietà, spesso obbligata, potrebbe causare. Sarebbe bene anche “raccogliere” un’adeguata dose di luce solare mattutina, e non scordarsi di fare esercizio fisico aerobico al risveglio: atteggiamenti che potrebbero aiutare a stimolare l’umore.

Malati cronici, bambini e adolescenti i più sensibili

«Il disagio emotivo causato dalla pandemia non risparmia nessuno, anche se le cause che lo scatenano possono essere diversa a seconda della categoria a cui si appartiene. Sapere quali sono le cause principali che generano le inquietudini e il disagio emotivo può essere utile per sapere dove agire per cercare di stare meglio o supportare chi ci sta vicino. Tra le categorie ritenute più sensibili ci sono le persone affette da malattie croniche, non necessariamente anziani. Infatti, queste persone potrebbero essere costrette ad aver adottato delle misure di protezione individuale ancora più restrittive rispetto alla popolazione generale. Per questo, in loro potrebbe nascere un senso di inadeguatezza, “punizione”, ingiustizia per essere obbligati a limitarsi ancora di più nello svolgimento della vita normale. Senza contare che spesso l’incoerenza delle indicazioni delle autorità politiche e mediche può rendere tutto più complicato da gestire psicologicamente. Un’altra fetta della popolazione particolarmente a rischio di depressione e disagi emotivi sono i bambini e gli adolescenti. Per quanto riguarda i primi, è stato notato che molti stanno manifestando comportamenti agitati, esigenti, irrequieti, con difficoltà a dormire. Come suggerito dall’OMS, per loro è molto importante ricevere rassicurazioni da parte degli adulti, non sentirsi soli ma ascoltati e compresi. Anche le spiegazioni riguardo alla situazione che stiamo vivendo sono importanti per farli sentire meno spaesati e confusi. Gli adolescenti, invece, si trovano in difficoltà in quanto privati dell’aspetto sociale che è fondamentale in questa fase della vita. Contatto fisico, confronto tra pari, uscite in libertà e “ragazzate” vengono a mancare, mentre si trovano costretti a contatto con l’ambiente familiare che da un lato è ciò che si cerca naturalmente di fuggire, dall’altro non sempre può essere una situazione idilliaca e serena», termina l’esperto.

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