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Benessere

Mal di testa e cervicale: quale legame?

29/01/2020

Il mal di testa è un disturbo molto comune, può dipendere da numerosi fattori ed essere a sua volta sintomo o malattia; in alcuni casi, la colpa del malessere può essere collegata alla cervicalgia, il disturbo muscolo-scheletrico che si concentra, appunto, a livello delle prime vertebre cervicali, colpendo muscoli, nervi, vertebre e in generale la zona del collo.

Ma quando questi due disturbi sono collegati? E cosa possiamo fare a riguardo? Ne abbiamo parlato con il dottor Vincenzo Tullo, neurologo di Humanitas.

Cos’è il mal di testa da cervicale

Con “mal di testa” si indica qualsiasi dolore localizzato alla testa, di varia intensità: è una condizione medica che può essere sintomo di malattie cerebrali o di altra natura, come febbre, stress, otite, sinusite, glaucoma, tumori cerebrali, meningite, ma può anche essere contemporaneamente sintomo e malattia come nel caso dell’emicrania, della cefalea a grappolo e della cefalea tensiva.

Il dolore può essere più o meno intenso, continuo o intermittente: si può manifestare in modo cronico o episodico, e magari essere accompagnato da ipersensibilità a luci e suoni, nausea, vomito.

A volte il mal di testa può dipendere da una patologia della zona cervicale superiore (prime tre vertebre del collo): traumi come strappi e contratture, posture scorrette, ernie del disco, artrosi e artriti, fratture, stress psico fisico sono tutte possibili cause di questo disagio.

Anche la malocclusione delle arcate dentali può essere una causa del dolore cervicale e del relativo mal di testa: il bruxismo (il digrignare i denti) e in generale il contatto tra le arcate in punti sbagliati possono causare sintomi dolorosi che, dalla testa si irradiano al collo (e viceversa). 

I sintomi del mal di testa da cervicale

Il dolore alla cervicale è accompagnato da un senso di tensione e rigidità al collo, spesso associato a una difficoltà nei movimenti della testa; è un dolore spesso costante e può anche prolungarsi nel tempo. Quando raggiunge la testa (solo se la patologia della cervicale riguarda le prime tre vertebre), si ha una sindrome cervico-cefalica detta cefalea cervicogenica: il mal di testa si manifesta in zona occipitale, nei lati del cranio e può raggiungere la fronte. Il dolore può anche raramente proiettarsi alla lingua, alla gola, all’orecchio. Al di sotto della terza vertebra cervicale il dolore non si può irradiare a livello fronto-temporale (al massimo arriva a livello occipitale) e quindi una patologia cervicale sottostante a C3 non può essere responsabile del mal di testa (ad esempio, il riscontro di un’ernia discale C5-C6 non ha alcuna correlazione con la cefalea).

La cefalea è di intensità solitamente moderata, spesso insorge al mattino e può peggiorare durante la giornata; può interessare un solo lato del cranio o essere diffusa a tutto il capo. Il dolore può essere persistente, opprimente, pulsante, prevalente da un lato, esacerbato dai movimenti del collo o da posture viziate protratte.

 

Alcuni segnali a cui fare attenzione

Il mal di testa potrebbe manifestarsi tenendo una postura forzata, magari in ufficio, quando il collo rimane contratto per troppo tempo e le vertebre e le altre strutture muscolo-nervose della zona cervicale superiore si infiammano.

Potrebbe comparire durante l’attività fisica, specie se si stanno esercitando gli arti superiori. Lo sport non è quasi mai causa di mal di testa o cervicale, tuttavia può sollecitare una muscolatura di per sé contratta ma “silente”, scatenando l’attacco.

Nel caso l’individuo abbia affrontato un incidente, il mal di testa potrebbe manifestarsi a seguito del trauma cervicale subito (colpo di frusta): può permanere anche mesi o anni dopo l’incidente stesso. Ciò accade a causa del fatto che, con il trauma, le vertebre perdono parte della loro stabilità, e i muscoli intorno lavorano di più per ovviare al problema. Da qui, la tensione muscolare può divenire una contrattura cronica, che crea cefalea.

Ancora: può capitare di dormire troppo e di risvegliarsi al mattino con il mal di testa. In questo caso, la zona cervicale è stata troppo tempo in una posizione rigida e contratta e la cefalea dipenderà soprattutto dalla mancanza di movimento della cervicale stessa.

In caso di cervicalgia, la diagnosi è necessaria per risalire alle cause che hanno scatenato il dolore al collo e l’eventuale cefalea. Le tecniche diagnostiche più utilizzate sono: anamnesi ed esame obiettivo del paziente, radiografia, TAC, Risonanza Magnetica ed elettromiografia.

Come combattere il mal di testa da cervicale?

La terapia, che dipende dalla causa responsabile della cervicalgia, può comprendere: fisioterapia, farmaci antinfiammatori, cortisonici, miorilassanti, neuromodulatori, anestetici locali, ossigeno-ozonoterapia, agopuntura, terapia gnatologica e, nei casi più gravi, intervento chirurgico (consigliato ad esempio in caso di cervicalgia dipendente da un’ernia cervicale).

La fisioterapia può aiutare sia a correggere gli eventuali problemi posturali, sia a ripristinare la funzionalità della parte colpita una volta che si sono risolti i sintomi più acuti.

Esercizi di stretching e di rafforzamento muscolare, e anche massaggi o manipolazioni eseguite da professionisti possono aiutare a prevenire il ripresentarsi dei sintomi, ma solo se il dolore non è di origine infiammatoria o non è originato da artriti o ernie. In questi casi, infatti, i massaggi sono controproducenti ed è invece necessaria una terapia farmacologica-chirurgica.

 

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