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Grappolini: ecco cosa può fare la chirurgia plastica

09/01/2004

Forma e funzione, di questo si occupa la chirurgia plastica moderna. Due concetti inseparabili per una disciplina che riguarda tutte le parti del corpo, con l’intento di migliorare l’aspetto e la funzionalità dove queste sono andate perdute o possono essere migliorate. Ma quali sono i dubbi più frequenti in chi decide di sottoporsi a un intervento di ricostruzione o aumento del seno, di rimodellamento del naso e dell’addome, di liposuzione oppure di blefanoplastica per occhiaie e palpebre? L’abbiamo chiesto a Simone Grappolini, responsabile dell’Unità Operativa di chirurgia plastica ed estetica di Humanitas.

La rinoplastica è uno degli interventi di chirurgia plastica più comuni. Cosa è lecito attendersi da questo tipo di operazione?
Occorre prima di tutto valutare la morfologia del naso da correggere e solo in un secondo momento definire il tipo di intervento. Infatti, quando si esegue una rinoplastica il chirurgo sfrutta l’elasticità cutanea (non è illimitata), modificando la struttura portante. Quindi non è sempre possibile ottenere il risultato desiderato.

È più efficace l’intervento “open” o quello in cui si opera passando dall’interno delle narici?
La scelta del tipo di intervento viene decisa dal chirurgo d’intesa con il paziente. Entrambi i tipi di intervento non sono pericolosi, sempre che vengano eseguiti da specialisti in strutture idonee.

E chi invece ha solo un piccolo difetto alla punta del naso?
Esistono anche degli interventi mirati alla sola punta che possono essere eseguiti in anestesia locale in day hospital.

Molte donne, invece, decidono di ricorrere alla liposuzione. È sicura?
Malgrado la cattiva fama che si è procurata, la liposuzione non è un’operazione rischiosa. E’ comunque un intervento chirurgico e quindi deve essere eseguito in strutture idonee, da professionisti qualificati, con una attenta serie di esami prima dell’intervento.

Di che cosa si tratta?
La liposuzione non è una cura dimagrante, ma un modellamento del profilo corporeo, di fianchi, cosce, ecc. Per questo non vanno considerati i chilogrammi di grasso asportato, ma dove questo viene rimosso. Occorre inoltre ricordare che l’intervento non rimuove la cellulite. Per la buccia d’arancio la soluzione migliore resta l’esercizio fisico e una dieta iperproteica, ma non ipercalorica.

Che risultati permette di ottenere la liposuzione?
I risultati sono definitivi infatti con questo intervento vengono asportate cellule adipose nei luoghi desiderati. Il nostro organismo non produce cellule adipose, ma quando un paziente aumenta di peso le cellule adipose aumentano di volume, non si riproducono, quindi quando queste vengono rimosse quelle che rimangono devono aumentare considerevolmente prima di riprodurre il volume pregresso. La lipoaspirazione può essere eseguita in anestesia locale, dipende dall’estensione dell’area da trattare.

Spesso tra i giovani le orecchie a sventola diventano un problema, come è possibile intervenire?
Con un intervento di otoplastica, eseguito in anestesia locale in day hospital. Dura circa un’ora e occorre mantenere un bendaggio compressivo per almeno 48 ore. Per prepararla occorre eseguire dei comuni esami del sangue e un elettrocardiogramma. L’intervento si può programmare in tempi anche brevi (due settimane circa).

Mentre specie dopo i quarant’anni si chiedono palpebre più giovani.
Anche in questo caso, l’intervento, la blefaroplastica, viene eseguito normalmente in day hospital. Serve per rimuovere le “borse” e l’eccesso cutaneo delle palpebre rendendo lo sguardo più fresco e giovanile. Dopo l’operazione, normalmente occorrono 15 giorni per essere praticamente a posto, in questo periodo è consigliabile eseguire dei massaggi linfodrenati che facilitano il risolversi dell’edema post chirurgico.

Circa invece la mastoplastica addittiva, cosa è bene sapere?
Credo sia importante chiarire che le protesi al seno non hanno scadenza. Infatti, mi capita di rimuovere delle protesi a distanza di 20 – 25 anni che non hanno dato nessun disturbo e parlo di protesi di vecchia generazione. Ma la cosa più importante da sapere è che intorno alla protesi si forma una cicatrice che si chiama capsula periprotesica che può diventare dura e inelastica e quindi rendere il risultato poco naturale. È un’evenienza rara che quando insorge occorre procedere alla rimozione della protesi, alla rimozione della cicatrice e alla sostituzione della protesi stessa.

Un problema diffuso sono poi le cicatrici inestetiche e spesso dolorose, qual è il consiglio del chirurgo plastico?
Purtroppo la formazione di un cheloide è di difficile risoluzione. È consigliabile cercare di risolvere la cicatrice mediante terapie adeguate. La possibilità di intervenire chirurgicamente viene invece valutata di caso in caso.

Come è possibile trattare una cicatrice?
I trattamenti sono lunghi e non sempre risolutivi. In prima istanza proverei con dei massaggi profondi del tessuto cicatriziale con pomate a base di steroidi e con l’impiego di una lamina in gel di silicone da tenere costantemente sulla cicatrice. Se dopo tre mesi non si ha nessun beneficio si possono fare delle infiltrazioni locali con steroidi. L’intervento chirurgico deve essere l’ultimo tentativo.

A cura di Marco Renato Menga

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