Vero. Un’eccessiva esposizione ai raggi Uv, privi di una adeguata protezione solare, può provocare il famigerato eritema solare che può essere considerato, a tutti gli effetti, una patologia della pelle. In ambito medico, la scottatura è un danno superficiale dell’epidermide, con una dilatazione capillare. Ogni anno, la scena si ripete, remake delle vacanze precedenti: attratti dal sole, ci crogioliamo in spiaggia per una tintarella estiva in tempi record, senza curarci di proteggerci dal solleone. Le prime avvisaglie di un eritema sono prurito, arrossamento e sensazione di bruciore. I sintomi appaiono, solitamente , entro le prime 12-24 ore dall’esposizione solare. L’ustione potrà risultare più o meno grave a seconda dell’estensione, della localizzazione anatomica e ovviamente del tempo speso al sole.

Cosa fare quando, al posto della tanto sospirata abbronzatura, ci si ritrova bruciacchiati e arrossati? “Il consiglio è interrompere tempestivamente l’esposizione solare.  Rientrati a casa,  si dovrà fare una doccia di acqua fresca così da lenire il bruciore ed eliminare le ultime tracce di creme e lozioni solari. Una buona idratazione, sarà poi d’aiuto per proteggere la pelle, a posteriori. Nel caso in cui, anche durante i giorni successivi, il dolore non accennasse a scomparire e non si notassero miglioramenti si potrà applicare una crema o emulsione a base di corticosteroidi” afferma la dottoressa Luisa Fornara, dermatologa in Humanitas Mater Domini e specialista presso Humanitas Medical Care. Un’ultima avvertenza per i fanatici dei bagni di sole: se ci si è ustionati, è assolutamente bandita la sosta sotto l’ombrellone: i raggi solari filtrano anche attraverso la tela!