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Prevenzione

Vaccini antinfluenzali, ecco perché sono sicuri

17/10/2012

Ritirate dalla stessa azienda farmaceutica che le ha prodotte, circa un milione di vaccini antinfluenzali. Ma questa è la dimostrazione dell’efficacia del sistema.

Sono più o meno 1 milione i vaccini per l’influenza ritirati nei giorni scorsi su tutto il territorio italiano. Corrispondono a circa un decimo del fabbisogno totale e la loro distribuzione è stata bloccata dall’azienda che li produce, una delle cinque incaricate di fornire a farmacie, ospedali e Asl le dosi necessarie a coprire tutte le persone considerate a rischio influenzale.

Tutto è nato da una lettera di poche righe con cui una delle cinque aziende farmaceutiche incaricate della fornitura ha comunicato al Ministero della Salute l’intenzione di ritirare tutti i vaccini da essa prodotti a causa di indagini interne che avrebbero “riportato risultati inattesi nei test”. Un problema che, ha precisato la stessa azienda, riguardava solo una parte del lotto predisposto e pronto per la consegna. Ma, viene sottolineato nella stessa lettera inviata al Ministero, per precauzione è stato bloccato l’intero stock prodotto.

La preoccupazione del Ministero è quella di non far perdere nei cittadini la fiducia nei vaccini antinfluenzali. Proprio questa situazione, viene detto, dimostra come i controlli effettuati siano capillari e rigorosi. «I controlli sono ferrei – viene in una nota ministeriale resa pubblica – e quando si rileva un problema, che può accadere perché si tratta comunque di prodotti biologici, le aziende ritirano non solo i lotto sospetti, ma l’intera produzione». Per i cittadini, conclude dunque la nota, “non ci sarà alcun problema di sicurezza”.

“E’ la dimostrazione che i controlli sono efficaci”

La scelta di un’azienda farmaceutica di ritirare i vaccini da lei prodotti perché non ritenuti “sicuri” deve essere letta in tutta la sua portata positiva. Questa l’opinione del dottor Michele Lagioia, direttore medico di presidio, che sottolinea come il problema che ha portato al blocco della distribuzione «sia stato individuato attraverso controlli interni che hanno verificato un’anomalia. Questo dimostra come la catena di sorveglianza cui è sottoposto ciascun farmaco sia tale da escludere la creazione di problemi di alcun genere».

Ma l’aver riscontrato il problema così a ridosso della distribuzione dei vaccini non è un elemento da considerarsi preoccupante?

“No, perché i vaccini vengono preparati in tempi ristretti, molto inferiori rispetto a quelli che, per esempio, riguardano gli altri farmaci. Si comincia a isolare i virus solo alla fine dell’estate e a ottobre tutto deve essere già pronto. Anche i controlli sono dunque effettuati in tempi più ristretti, più vicini alla distribuzione. Ma non per questo, come abbiamo visto, le “anomalie” riescono a sfuggire ai controlli”.

Crede che fatti come questi possano contribuire a diminuire la fiducia dei cittadini nei confronti dei vaccini?

I vaccini sono un grande strumento di prevenzione. È vero, possono essere soggetti a situazioni come quella vissuta in questi giorni, che possono creare riscontri negativi tra la gente. Ma gli aspetti positivi che li caratterizzano sono così tanti e così straordinariamente importanti che l’umanità non ne può fare a meno. Perché non dobbiamo dimenticare che anche l’influenza – che nella maggior parte dei casi viene accolta come una semplice “scocciatura” – in situazioni estreme, quando si è in presenza di patologie serie e complicate, può trasformarsi in una malattia in grado di mettere a rischio la vita del paziente”.

A cura di Luca Palestra

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