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Fare una diagnosi precoce contro il tumore al polmone

23/03/2011

La TAC spirale e gli altri metodi diagnostici sono al centro di un importante dibattito.

fumo provoca cancroLa lotta al fumo come prima strategia difensiva contro i tumori ai polmoni, l’importanza di programmi di screening per indicatori biologici e clinici e la necessità di studi con risultati più solidi, per valutare l’efficacia della TAC nella prevenzione oncologica: questi sono i punti fondamentali che sono emersi nel corso dell'”International workshop on lung cancer screening randomized trials: state of the art in Europe after the early stop of the National Lung screening trial“, importante meeting dedicato alla diagnosi precoce delle neoplasie polmonari tramite la TAC spirale.

Al meeting sono intervenuti ricercatori europei, americani ed, in particolare, i ricercatori italiani responsabili dei maggiori studi controllati, di cui il Progetto DANTE (Diagnostica Avanzata per lo screening delle Neoplasie polmonari con la TAC e la biologia molecolarE ), lanciato proprio in Humanitas nel 2001, è stato il primo in assoluto.
La dott.ssa Christine Berg, del National Cancer Institute, ha presentato in anteprima i dati sull’esito dello studio americano “National Lung Screening Trial“, recentemente annunciato alla stampa e in corso di pubblicazione. “In questo studio, circa 53.000 pazienti sono stati suddivisi casualmente in due gruppi; il primo gruppo era sottoposto a screening con TAC, mentre il secondo eseguiva lo screening attraverso la radiografia del torace (considerata inefficace dai ricercatori americani e quindi un’ideale metro di paragone)”, spiega il dott. Maurizio Infante, aiuto presso l’unità operativa di Chirurgia Toracica dell’Istituto Clinico Humanitas e principal investigator del progetto DANTE.

La TAC spirale può prevenire la formazione del carcinoma al polmone

“La dott.ssa Berg conferma che lo screening dei pazienti a rischio con la TAC spirale per 3 anni consecutivi ha ridotto la mortalità per carcinoma polmonare del 20%, rispetto ai risultati ottenuti dallo screening che prevede una radiografia del torace ogni anno. Questa differenza è divenuta molto evidente dopo un follow-up di 6 anni dall’ultima TAC e la mortalità per tutte le cause è risultata, fra coloro che eseguivano la TAC, inferiore del 6%.
Secondo i ricercatori europei i risultati dello studio sono di notevole interesse. Ma lo screening con la radiografia del torace – continua il dott. Infante – introduce nel ‘National Lung Screening Trial’, un elemento di paragone dal peso mai chiaramente definito, che potrebbe almeno in parte falsare i risultati dello studio americano. E mancano ancora i dati sul rapporto fra effetti negativi e positivi di uno screening di massa, una informazione cruciale per decidere quale politica adottare in materia di sanità pubblica. La TAC spirale, infatti, non vede i soli tumori; rileva anche elementi differenti, come i noduli benigni, non riconoscibili attraverso questa analisi, che portano tanti pazienti a fare indagini di approfondimento, spesso inutili.

I ricercatori europei ed americani sono concordi sulla necessità di portare a compimento gli studi in corso nel vecchio continente, caratterizzati da un disegno sperimentale che prevede il confronto fra lo screening con la TAC e la pratica clinica standard.
Negli studi europei sono stati iscritti finora circa 32.000 pazienti, con tempi di osservazione, per molti di essi, di diversi anni. Si è pertanto concordato di eseguire nel corso del 2012 un’analisi provvisoria dei risultati ottenuti fino ad ora, con l’obiettivo di fare chiarezza sull’utilità della TAC nella diagnosi precoce dei tumori polmonari“.

A cura della Redazione

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