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Tecnologia

Cataratta, nuove tecniche e più precisione

26/06/2012

Un nuovo sistema permette al chirurgo di vedere, proiettata nel suo occhio, l’immagine che lo guida nel corso degli interventi di ricostruzione del cristallino.

Un rivoluzionario software che guida il chirurgo durante l’intervento di cataratta, laser ad eccimeri sempre più sofisticati per risolvere i difetti di vista, cross linking con iontoforesi per la cura del cheratocono e nuove modalità di trapianto di cornea con lembi ultrasottili, per cure sempre meno invasive. Sono le principali novità su cui fa il punto la seconda edizione del Joint International Congress Refr@ctive.online and SICSSO, in programma a Roma dal 28 al 30 giugno presso l’Ergife Palace Hotel.

Cataratta, il mirino virtuale che guida il chirurgo
L’appuntamento scientifico è l’occasione per presentare alla comunità medica un rivoluzionario sistema di proiezione intraoculare che permette al chirurgo, durante l’intervento per la cura della cataratta, di posizionare con estrema precisione le lenti intraoculari, sempre più evolute, che consentono di correggere questo problema. Alla luce delle nuove scoperte, il perfetto allineamento di cornea, pupilla e lente intraoculare secondo uno schema preciso è fondamentale per una migliore visione del paziente, soprattutto quando si utilizzano lenti di ultima generazione.

“Mai prima della messa a punto di questo dispositivo, che ricorda i caschi dei piloti dei jet militari, in cui le informazioni elettroniche si sovrappongono alle immagini reali – spiega il dott. Vinciguerra, responsabile di Oculistica dell’Istituto Clinico Humanitas – è stato possibile fare un’analisi così precisa dell’allineamento ottico durante l’intervento: cornea, pupilla e lente intraoculare devono infatti essere perfettamente allineate su 6 piani (assi x, y e z, rotazione, inclinazione e tilting). Grazie a questa innovativa tecnologia, mentre esegue l’intervento al microscopio il chirurgo può contemporaneamente vedere sovrapposta, perché proiettata all’interno della propria retina, un’immagine in grado di guidarlo nel posizionamento ottimale della lente all’interno dell’occhio del paziente. Seguendo da una parte i dati diagnostici ed i calcoli effettuati prima dell’operazione, e dall’altra, in tempo reale, gli eventuali movimenti e cambiamenti intraoperatori.

Non sarà più necessario, dunque, attendere le valutazioni post-operatorie per stimare, ed eventualmente correggere, il risultato dell’intervento. Grazie a questo software le lenti potranno essere allineate con assoluta precisione, ed il controllo del corretto posizionamento avviene in tempo reale durante l’operazione”. La cataratta – che provoca la progressiva opacizzazione del cristallino, ossia la lente naturale posta all’interno dell’occhio che consente di mettere a fuoco le immagini – è una malattia in crescita, in relazione all’invecchiamento della popolazione, alla maggiore diffusione delle malattie metaboliche come il diabete, oltre che agli eventi traumatici. L’Istituto Clinico Humanitas sarà il primo ospedale italiano a poter disporre, dall’autunno, di questo sistema, presente solo in poche strutture al mondo.

Cheratocono: cross linking con ionoforesi, una cura meno invasiva
Il cross linking (o intervento di fotodinamica corneale) è la tecnica usata ormai da qualche anno per curare in modo non invasivo e indolore il cheratocono, malattia degenerativa che causa un peggioramento della qualità visiva fino alla perforazione della cornea, rendendone necessario il trapianto. Humanitas è stato uno dei primi centri in Italia ad utilizzare questa metodica: utilizzando un fluido e una radiazione per stimolare la creazione di legami fra gli strati della cornea, il cross linking consente di rinforzare la struttura corneale, evitando così il ricorso al trapianto.

Humanitas, a partire dall’autunno, sarà il primo centro al mondo ad utilizzare la iontoforesi (o ionoforesi, tecnica che consente di introdurre un farmaco nell’organismo attraverso la pelle) per il cross linking, avendo già completato l’intera fase di ricerca in laboratorio. Il cross-linking con ionoforesi presenta numerosi vantaggi per il paziente: non necessita di tempi lunghi d’impregnazione (solo 5 minuti contro i 30 solitamente necessari) e d’irradiazione (10 minuti invece di 30), non richiede la rimozione dell’epitelio (la fase più dolorosa dell’intervento) e permette tempi di recupero più rapidi e con minori fastidi.

Miopia, astigmatismo e ipermetropia: tracker oculare e OCT per cure sempre più rapide e indolori
Il laser ad eccimeri di ultima generazione, come quello presente in Humanitas, consente di correggere i difetti visivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia) in modo sempre meno invasivo, preservando il più possibile la cornea (risparmiandone il tessuto). L’aggiunta di una guida più avanzata, un sofisticato sistema di tracking (inseguimento oculare), permette di tenere conto di tutti i possibili movimenti involontari dell’occhio in sede operatoria su tutti e 6 i piani di riferimento (destra, sinistra, alto, basso, avanti, indietro e movimenti circolari) per interventi estremamente rapidi e precisi.

Il sistema di OCT (tomografia ottica a radiazione coerente) di cui è dotato questo laser, consente di ottenere immagini dell’occhio in 3D ad altissima risoluzione, in modo da controllare costantemente, in tempo reale in fase operatoria, l’esatto spessore della cornea e regolare l’uso del laser in modo ottimale. Indispensabile, dunque, l’utilizzo dell’OTC nei trattamenti transepiteliali: permette di misurare con precisione lo spessore – solitamente non omogeneo – del tessuto di rivestimento dell’occhio (epitelio), consentendo un recupero post operatorio meno doloroso e più rapido. Questa precisione permette di effettuare anche trattamenti alternativi al trapianto di cornea, o vaporizzando solamente la parte malata del tessuto corneale o creando il giusto “letto” per un innesto lamellare.
Inoltre, l’azione di questo laser può essere regolata con due differenti gradi di intensità: una più forte per la rimozione rapida del tessuto ed una meno intensa per ottenere una perfetta levigatezza della superficie della cornea.

A questi vantaggi si aggiunge un sistema automatizzato di eliminazione dei vapori prodotti durante l’intervento, che vengono completamente aspirati senza tuttavia seccare la cornea. Da non trascurare, poi, l’estrema rapidità (appena 40 secondi) con cui è possibile eseguire l’intervento e la grande versatilità, grazie alla quale è possibile correggere difetti prima non risolvibili, caratteristiche che fanno di questo strumento uno dei laser più precisi al mondo.

Chirurgia mini-invasiva per i trapianti
I trapianti endoteliali con lembi ultra sottili consentono oggi un recupero funzionale molto più veloce e con minor variazione della correzione ottica (occhiale, lente a contatto…) necessaria: l’estrema sottigliezza del lembo trapiantato non influenza la visione del paziente, e consente una miglior integrazione con la cornea d’origine. Inoltre, un nuovo sistema consente di misurare l’astigmatismo durante il trapianto, in modo tale da riuscire a migliorarlo.

Due sono le realtà che si uniscono per presentare le ultime frontiere dell’Oculistica: Refractive.online, congresso ideato dal dottor Paolo Vinciguerra, che è giunto alla 12a edizione e riunisce i maggiori esperti internazionali di chirurgia refrattiva, ed il convegno annuale della Società Italiana di Cellule Staminali e Superficie Oculare (SICSSO). Alla realizzazione dell’evento collaborano Cornea Society, Eucornea e ISRS – International Society of Refractive Surgery.

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