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Chirurgia laser in oculistica: il futuro a portata di mano

10/09/2002

Ha avuto inizio mercoledì 11 settembre e si è conclusa sabato 14 settembre la terza edizione del congresso internazionale di oculistica “Refr@ctive.on-line Topogr@phy.on-line @berrometry.on-line”, l’appuntamento scientifico diretto dal dott. Paolo Vinciguerra, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica di Humanitas, divenuto in questi anni un importante momento di incontro e confronto sulle metodiche di intervento e gli strumenti diagnostici più innovativi nell’ambito della chirurgia refrattiva. Il congresso si è tenuto presso il Milan Mariott Hotel (via Washington 66, Milano) e ha visto la partecipazione di oltre 500 specialisti italiani e stranieri provenienti da Stati Uniti, Giappone, Canada, Inghilterra, Germania, Francia e Argentina.

Martedì mattina alle ore 12.00 in Humanitas si è svolta una conferenza stampa per presentare i contenuti dell’iniziativa. A 15 anni dall’effettuazione del primo intervento di chirurgia laser refrattiva negli Stati Uniti, sono oggi milioni nel mondo e 700 mila solo in Italia le persone che grazie all’utilizzo del laser ad eccimeri hanno potuto correggere importanti difetti visivi e curare in modo non invasivo patologie oculari anche molto gravi evitando in alcuni casi il trapianto di cornea.

Come si sono evoluti i laser?
“L’attenzione degli esperti di chirurgia refrattiva – spiega il dott. Paolo Vinciguerra – oltre che allo sviluppo di metodiche terapeutiche sempre più efficaci (macchine più efficienti grazie a sofisticati sistemi di taratura, raggi laser che scolpiscono gradualmente la cornea correggendo le asimmetrie) è rivolta da alcuni anni alla progettazione di strumenti diagnostici informatizzati in grado di studiare e valutare la situazione clinica del paziente prima e dopo l’intervento. Una fase di indagine pre-intervento molto accurata è infatti condizione fondamentale per la scelta dei candidati idonei e per una migliore programmazione chirurgica.

Come vengono eseguite le indagini? In cosa consistono i microscopi speciali?
“Grazie ai microscopi cellulari confocali di ultima generazione – spiega il dott. Paolo Vinciguerra – è oggi possibile sezionare virtualmente la cornea e indagare in modo assolutamente non invasivo (con la stessa grado di affidabilità di un esame istologico senza tuttavia prelievo di tessuto) le cellule corneali. I dati raccolti, inseriti in un computer, forniscono oggi importanti informazioni al chirurgo che è in grado di prevedere, grazie a elaborazioni grafiche in tre dimensioni, il comportamento della cornea, la possibile reazione alla terapia chirurgica o farmacologica. In questo modo si possono meglio studiare le differenze biologiche fra individuo e individuo e scegliere una terapia sempre più personalizzata”

La realtà virtuale è entrata in chirurgia, cosa si intende?
“Le possibilità di indagine si sono arricchite di strumenti elettronici in grado di simulare l’intervento, il suo risultato e valutare la reale potenzialità visiva del candidato paziente – elenca il dott. Vinciguerra. L’elaboratore mette infatti il chirurgo nelle condizioni di valutare e visualizzare in modo dinamico (quindi anche in movimento) tutte le variazioni che un intervento sull’architettura della cornea provoca per sua natura. Con queste informazioni a disposizione la decisione di quanto tessuto rimuovere e dove, è supportata dal computer”.

Quali sono le novità del congresso di quest’anno?
“La componente teorica del congresso – asserisce il dott. Paolo Vinciguerra – si è quest’anno arricchita di sessioni dedicate alla biomeccanica della cornea, ai processi di guarigione dopo chirurgia refrattiva ed all’esame anatomico mediante microscopia confocale. In queste sessioni saranno approfondite le dinamiche che stanno alla base dei risultati della chirurgia refrattiva e che possono essere opportunamente modulate per migliorare la strategia chirurgica.
Come nelle precedenti edizioni, è stato riservato uno spazio significativo alle più moderne indagini strumentali nel campo della chirurgia refrattiva con laser a eccimeri, l’aberrometria e la topografia.
Queste tecniche sono in grado di guidare l’azione dei laser ed il loro utilizzo consente di apprendere, sviluppare e applicare soluzioni chirurgiche in grado di correggere i comuni difetti di vista insieme alle aberrazioni ottiche, insite in ogni individuo, che riducono la qualità visiva”.

Come si definisce l’idoneità all’intervento?
“L’intervento con il laser anche se mininvasivo ed eseguito ambulatorialmente – spiega il dott. Paolo Vinciguerra – rappresenta un atto chirurgico da non sottovalutare. Occorre prepararsi effettuando un serio screening preventivo in centri qualificati in grado di utilizzare tutte le tecniche a disposizione, individuare quella più appropriata al caso specifico e verificare l’idoneità del soggetto: il 30-40 per cento di coloro che richiedono l’intervento non sono infatti, adatti. Intervenendo con il laser, si correrebbe il rischio di peggiorare la loro qualità visiva, a volte in modo irreparabile. Si tratta di persone che hanno la cornea molto sottile, scarsa lacrimazione, deformazioni congenite, ma anche pazienti diabetici e chi, come i giovani, ha un difetto visivo non ancora stabilizzato”.
Prima di decidere se e come operare, il chirurgo deve valutare il numero di diottrie da correggere, lo spessore della cornea e la sua distanza dalla pupilla, oltre al diametro di quest’ultima e alle condizioni di salute della retina. Sono quindi necessari alcuni esami ambulatoriali: l’aberrometria, che individua eventuali irregolarità della cornea, e la topografia corneale che valuta la forma della cornea e permette di capire se è abbastanza spessa da permettere la variazione della curvatura con l’intervento laser.

Quali sono i difetti curabili?
“Con il laser – prosegue il dott. Vinciguerra – possono essere curati difetti della vista come la miopia ma anche l’ipermetropia e l’astigmatismo. Difetti visivi direttamente dipendenti dalla forma dell’occhio che è l’elemento su cui interviene il laser eliminando strati microscopici di cornea. Il laser permette di risolvere problemi che, in passato, richiedevano il trapianto di cornea: opacità, visione notturna ad aloni, cicatrici cornee dovute a traumi (inclusi gli schizzi da sostanze chimiche) o infezioni da herpes. Inoltre, è un’arma utile contro il cancro, perché permette di asportare tumori della cornea, della sclera o della congiuntiva”.

Quali sono le tecniche laser più diffuse?
“La Prk (Photorefractive keratectomy) è adatta per la cura di miopia, ipermetropia e astigmatismo – conclude il dott. Vinciguerra – perché agisce sui tessuti superficiali della cornea: utilizza il laser a eccimeri, che disintegrando selettivamente il tessuto su cui è indirizzato permette di variare la curvatura della cornea. L’azione del laser, preceduta dall’utilizzo di un collirio anestetico, dura pochi secondi e l’operazione complessiva richiede una decina di minuti. Dopo l’intervento è necessario indossare una lente protettiva per 4-5 giorni, trascorsi i quali si comincia a vedere bene. Un’altra tecnica è la Lasik che sfrutta il laser a eccimeri per colpire gli strati più profondi della cornea. Dopo aver effettuato una microincisione sulla superficie della cornea, si solleva il lembo di tessuto in modo da poter agire con il laser sul tessuto sottostante. Lo strato di cornea inciso è riportato in posizione corretta e la ferita si rimargina da sola, senza bisogno di punti di sutura. La durata dell’intervento è di circa dieci minuti, e dopo sole 24 ore si comincia a vedere bene. Per proteggere gli occhi sono sufficienti gli occhiali da sole. Molto recente e del tutto simile alla Lasik, la Lasek ha però il vantaggio di non richiedere l’incisione della cornea (può quindi essere applicata anche nei casi in cui la cornea è molto sottile): lo strato superficiale non viene tagliato, ma sollevato grazie all’azione di una particolare soluzione alcolica e salina. Infine, la Ptk (Phototerapeutic keratectomy) impiega il laser per regolarizzare o rendere più trasparenti cornee patologiche (alternativa al trapianto di cornea)”.

ottobre 2002 – a cura della redazione

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