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Google e Johnson&Johnson insieme per la chirurgia robotica

07/04/2015

Dal web alla sala operatoria. Google, la compagnia statunitense genitrice dell’omonimo motore di ricerca, ha stretto un accordo con la Johnson & Johnson per creare robot in grado di aiutare i chirurghi. La joint-venture è tra Ethicon, azienda della Johnson & Jonson specializzata in strumentazioni cliniche, e la divisione Life Sciences di Google.

Le due società uniranno le proprie capacità, esperienze e proprietà intellettuali per la creazione di una piattaforma robotica di assistenza chirurgica, allo scopo di migliorare le cure e il supporto in sala operatoria. Il colosso di Mountain View metterà a disposizione il suo know how per ottimizzare la fruibilità delle immagini e delle informazioni che in genere i chirurghi vedono sugli schermi da cui sono circondati.

“La robotica in chirurgia ha cominciato a metter piede in sala operatoria ormai un decennio fa e ora è diffusa per moltissimi tipi di operazioni”, spiega il dottor Giuseppe Spinoglio, responsabile Centro e programma di Chirurgia Robotica di Humanitas. “È possibile fare ricorso alla chirurgia assistita da robot in tutte le operazioni di laparoscopia. Queste tecniche – continua – sono ampiamente in uso in urologia, per la prostatectomia, ovvero la rimozione della ghiandola prostatica, con salvataggio dei nervi per non pregiudicare le funzioni sessuali e urinarie. Queste macchine all’avanguardia aiutano il personale medico anche per le operazioni di chirurgia generale, del rene, del polmone; una tendenza in crescita con risultati importanti anche per il colon retto e lo stomaco”.

I vantaggi per il medico

I vantaggi sono evidenti tanto per il chirurgo quanto per il paziente. “I robot permettono una chirurgia più precisa e più sicura, manovre effettuate con maggiore perizia e consentono alla mano del chirurgo di ruotare con più disinvoltura. L’area su cui si interviene può essere monitorata sugli schermi e ingrandita fino a dieci volte. Inoltre, se il chirurgo si distrae il robot si ferma, c’è l’invio costante delle informazioni a una banca dati e, in caso di guasto alle macchine, la ‘diagnosi’ arriva in tempo reale”, aggiunge lo specialista.ù

I vantaggi per il paziente

E per il paziente? “I vantaggi – prosegue – si riflettono sul paziente nella minore invasività degli interventi che ormai stanno raggiungendo degli standard molto elevati. Probabilmente si arriverà alla totale robotizzazione di tutta l’attività in sala operatoria. Nel frattempo è bene garantire un adeguato livello di addestramento dei chirurghi”, conclude il dottor Spinoglio.

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