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Calciatori, attenti alle mani!

11/07/2014

Il pericolo è in agguato non solo quando si pratica uno sport nel quale è richiesto principalmente l’uso delle mani, come la pallavolo o il basket, ma anche nel più seguito degli sport, il calcio. Una banale caduta, una parata difficile, oppure il classico “fallo”. Le ossa della mano subiscono inevitabilmente un trauma, una frattura, la mano si gonfia e il dolore diventa insopportabile.

La mano, per lo sportivo, è uno degli arti più colpiti da fratture: il portiere per scongiurare un goal si fa male, il ciclista o il motociclista cadono e si fratturano la mano, il pallavolista con un’alzata ci rimette la falange…

Per alcuni vuol dire sospendere l’attività sportiva amatoriale, per altri la stagione professionistica o peggio ancora dover rinunciare per sempre alla propria passione.

 

 La cura delle patologie della mano

«Generalmente si è soliti rivolgersi al più vicino Pronto Soccorso. Molte persone ancora non sanno che esistono invece delle strutture dotate di servizi esclusivamente rivolti al trattamento delle patologie della mano e con competenze specifiche sulla gestione dei traumi dello sport, come il Centro di Chirurgia della Mano di Humanitas Mater Domini», spiega il dottor Loris Pegoli, chirurgo della mano di Humanitas Mater Domini.

Centri molto indicati, dunque, per lo sportivo che, a differenza della persona “comune”, richiede tempi di recupero più rapidi.

 

La riabilitazione della mano con tutori e splint

«Oltre a uno staff chirurgico specializzato – aggiunge la fisioterapista Monica Seves – è importante anche l’affiancamento di figure professionali, come i Terapisti della Mano, in grado di gestire in maniera corretta un protocollo riabilitativo conservativo (non chirurgico) o post-operatorio. Il percorso di riabilitazione è effettuato anche con l’ausilio di tutori o splint, realizzati su misura direttamente sulla mano del paziente». Esistono, per esempio, tutori particolari che, immobilizzando in maniera selettiva la parte che deve guarire, permettono all’atleta di riprendere da subito ad allenarsi con la propria squadra, consentendo il normale movimento di tutte le altre parti.

Naturalmente, sebbene studiati appositamente per gli sportivi, si tratta di possibilità di riabilitazione rivolte a tutti, sportivi e no, sempre ricordando che l’organismo ha i propri tempi biologici da rispettare – che variano da individuo a individuo – per ottenere una completa guarigione.

 

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