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Humanitas Mater Domini per il cuore degli sportivi

19/06/2012

Un check-up mirato per gli sportivi per prevenire malattie cardiovascolari non note. E’ la nuova iniziativa di Humanitas Mater Domini.

Quando si pratica poca attività fisica o non si è allenati e poi, improvvisamente, si inizia a svolgere movimento, il cuore può risentirne negativamente: è il monito costante degli esperti. Questo perché l’esercizio fisico, soprattutto se di entità significativa, comporta un rischio se praticato da persone affette da malattie cardiache occulte. Per ridurre tale rischio ed individuare tempestivamente eventuali malattie cardiovascolari non note che espongono ad un rischio aumentato di problemi, fino alla morte improvvisa, Humanitas Mater Domini ha messo a punto un check up cardiologico mirato, rivolto soprattutto agli atleti e agli sportivi amatoriali. Il check up comprende visita cardiologica specialistica, ECG a riposo, elettrocardiogramma e test da sforzo, effettuati in un’unica giornata.

La morte improvvisa dello sportivo (MIS): La morte improvvisa dello sportivo (MIS) è un evento drammatico con un grande impatto sociale: colpisce circa 1-2/100.000 giovani atleti all’anno. Nell’ultimo periodo, purtroppo, sono stati numerosi i casi di sportivi professionisti saliti alla ribalta della cronaca. La MIS è un evento non traumatico né violento, del tutto inatteso, che porta l’arresto cardiaco in una persona apparentemente sana. La causa principale è, in genere, l’insorgenza di un’aritmia mortale, una condizione tuttavia reversibile se immediatamente e correttamente affrontata, ad esempio con l’utilizzo di defibrillatori cardiaci. Meno frequentemente, invece, l’arresto cardiaco è conseguenza di un’emorragia non controllabile, come nel caso della rottura dell’aorta o di un aneurisma cerebrale. La MIS è più frequente negli uomini (90%) e i più colpiti (80%) sono gli sportivi dilettanti o partecipanti a tornei amatoriali. Questo è verosimilmente dovuto ai minori – e meno accurati – controlli ai quali sono sottoposti. L’incidenza della MIS, inoltre, è maggiore nelle competizioni ufficiali (79%) rispetto agli allenamenti (21%).

“La morte cardiaca improvvisa durante l’attività fisica è causata per lo più da aritmia ventricolare (fibrillazione) mentre raramente questa problematica dipende da anomalie vascolari che possono portare ad una rottura per effetto dello stress fisico”, afferma il dottor Antonio Sanzo, cardiologo dell’Unità Operativa di Elettrofisiologia di Humanitas Mater Domini, specializzato nello studio della patologia cardiaca dello sportivo. “L’attività sportiva – aggiunge il dottor Massimo Tritto, responsabile dell’Unità Operativa di Elettrofisiologia dell’Istituto – non é di per sé una causa di aumentata mortalità. Il problema è che può smascherare una cardiopatia latente: è dunque la combinazione fra quest’ultima e lo sforzo fisico a scatenare, in alcuni casi, un’aritmia fatale. In altre parole l’esercizio fisico, soprattutto se di entità significativa, comporta un rischio se praticato da persone affette da cardiopatie occulte”.

Il check up pensato da Mater Domini: “La mortalità cardiovascolare durante eventi sportivi dipende anche dalle condizioni in cui versa il circolo cardiopolmonare. Quindi, altra causa di danno a carico del sistema cardiovascolare inteso sia come circolazione cerebrale che a carico del sistema coronarico ed arterioso in senso lato, sono i danni di natura ischemica trombotica o embolica. Ricordiamo fra tutti l’ictus (ischemico e emorragico) e la sindrome coronarica acuta. Questi eventi sono a volte preceduti da un corteo sintomatologico tipico (es. angina pectoris o attacco ischemico transitorio cerebrale) che porta il soggetto a ricorrere ai consigli del medico di fiducia, che sarà in grado di consigliare il percorso diagnostico più adeguato. A volte, invece, hanno un carattere di acuzie che non lascia il tempo necessario a nessun accertamento”, spiega il dottor Mauro Borchini, specialista cardiologo di Humanitas Mater Domini, che da anni collabora con prestigiosi centri per il rilascio dell’idoneità medico sportiva all’agonismo, fra i quali lo Sport Service Mapei. Molti sportivi, indipendentemente dal livello agonistico con cui praticano lo sport, tendono a dare il massimo per competitività o per orgoglio, tralasciando a volte problematiche di salute ritenendo che non incidano sul proprio rendimento sportivo. “La realtà è differente perché non sempre l’organismo riesce a tamponare gli stress fisici al quale è sottoposto. La buona salute al massimo carico sportivo può infatti non essere assicurata in un soggetto con un alterato assetto metabolico, un’ipertensione arteriosa ben controllata a riposo e con peso corporeo non a target”, conclude il dottor Borchini. Per questo è importante un check up ad hoc che si propone di essere un accertamento di secondo livello per garantire ad uno sportivo (amatoriale o agonista già certificato da idoneo centro specialistico) di poter praticare l’attività sportiva preferita osando in tutta sicurezza.

Quello messo a punto dagli specialisti di Humanitas Mater Domini prevede:

1. VISITA CARDIOLOGICA: attraverso la raccolta della storia clinica familiare e personale, è fondamentale per l’inquadramento del paziente e per la stratificazione del rischio cardiologico (aritmico ed ischemico). Un attento esame clinico, inoltre, permette di individuare i segni e i sintomi indicativi o sospetti per malattie che espongono ad un aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa.

2. ECG A RIPOSO, attraverso il quale è possibile diagnosticare o sospettare alcune patologie cardiache a rischio di morte improvvisa, come la cardiomiopatia ipertrofica, la displasia aritmogena, le malattie dei canali ionici, la preeccitazione ventricolare e la cardiopatia ischemica. “Queste condizioni dovrebbero essere sempre ricercate nello sportivo, a prescindere dal fatto che svolga o meno attività a livello agonistico, in quanto, se presenti, l’esercizio fisico intenso potrebbe accelerare l’evoluzione della patologia o scatenare eventi aritmici o ischemici. E’ infatti dimostrato che la sola sospensione dall’attività sportiva riduce il rischio di eventi aritmici a quello della popolazione generale, ma un buon livello di attività fisica previene l’insorgenza e il peggioramento delle patologie cardiovascolari”, afferma il dottor Angelo Anzuini, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia di Humanitas Mater Domini.

3.ECOCARDIOGRAMMA: è un approfondimento diagnostico indispensabile per individuare le alterazioni della morfologia e contrattilità del cuore, espressione di malattie che predispongono ad un aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa e ischemica, distinguendole da quelle che fisiologicamente si manifestano nel cuore dell’atleta per effetto dell’attività fisica intensa. In Humanitas Mater Domini, questo esame può anche essere effettuato con la tecnica in 3D che facilita l’identificazione di problematiche meno evidenti mediante una migliore visualizzazione del cuore.

4. TEST DA SFORZO: è utile per valutare il comportamento del cuore durante l’attività fisica. In particolare esso è utile nei soggetti a rischio di malattia coronarica per identificare dei segni di sofferenza indotti dallo sforzo (ischemia cardiaca) o la suscettibilità ad aritmie maligne in relazione all’esercizio. Lo sportivo viene seguito in tutto il percorso diagnostico da un unico professionista con esperienza in cardiologia sportiva. Il medico si occupa anche della lettura dei risultati degli esami e, se necessario, completa le indagini con ulteriori esami di approfondimento. Per facilitare l’esecuzione di questo check up cardiologico, è stato attivato un servizio specifico e personalizzato: telefonando dal lunedì al venerdì al numero 0331 476357 dalle 9.00 alle 17.00 è possibile prenotare tutti gli esami necessari nell’arco di un’unica giornata.

 

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