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Calcio e calcetto: per tutti, ma…

02/03/2010

Lo sport più amato e praticato, i vantaggi, i benefici e i rischi. E qualche regola per evitare gli infortuni sul rettangolo verde.

Si sa che qui in Italia il calcio è come il pane: vero ed indiscusso sport nazionale! Sempre più persone si avvicinano o praticano assiduamente questo sport che piace tanto a grandi (vedi il boom del calcetto fra gli ‘over 30′) e piccini. Ma quali sono i suoi pregi e i suoi difetti? E come praticarlo al meglio, per divertirsi giocando in maniera consapevole e prevenendo il più possibile i rischi di infortunio? Ne parliamo con il dottor Stefano Respizzi, responsabile del Dipartimento di Riabilitazione e Recupero Funzionale dell’Istituto Clinico Humanitas.

Il calcio piace, ma è uno sport che fa davvero bene?
“Teoricamente sì, perché mette in funzione sia l’apparato cardiovascolare e respiratorio (cuore e polmoni) sia l’apparato muscolare. Quindi è uno sport completo dal punto di vista funzionale. Fa meno bene nel momento in cui le persone giocano solo una partita senza aver prima effettuato una preparazione fisica adeguata: la mancanza di preparazione specifica per questo sport espone l’atleta a un maggiore rischio di infortunio”.

Qual è la preparazione ideale?
“La preparazione ideale prevede azioni diverse, e andare in palestra un paio di volte la settimana può sicuramente aiutare. In generale sono tre i fattori da tenere presenti:
– deve essere allenato l’apparato cardiovascolare per la resistenza, con attività aerobiche, come la corsa;
– ci vuole flessibilità articolare e muscolare, diventa di conseguenza necessario lo stretching della muscolatura degli arti inferiori ma anche a livello lombare e dorsale;
– infine serve la forza, quindi è importante effettuare esercizi di rinforzo della muscolatura”.

E’ uno sport che comporta qualche rischio particolare? E come si prevengono questi rischi?
“I rischi classici legati al calcio sono i traumi, quindi lesioni dei muscoli, distorsioni di caviglia e ginocchia. Il miglior modo per prevenirli è la preparazione.
Bisogna inoltre tener conto dei fattori esterni: giocare su un campo ghiacciato o senza l’attrezzatura adatta predispone ovviamente verso un maggior rischio. Come anche la scelta degli avversari è importante: il livello e la preparazione di chi si affronta non deve essere molto differente”.

C’è un limite di età per praticare questo sport?
“In linea di massima oltre i cinquant’anni è meglio ‘appendere le scarpe al chiodo’, ma fino a quell’età con un buon allenamento non c’è nessuna controindicazione.
I ragazzi invece possono giocare quanto vogliono: i ‘pulcini’ ad esempio fanno quattro allenamenti a settimana più la partita. Un ritmo forse eccessivo, anche perché personalmente non sono favorevole al mono-sport. Se all’adulto consiglio la palestra insieme alla pratica del calcio, al bambino e al ragazzo consiglio tanto gioco: così ci si muove e ci si diverte. E non c’è allenamento migliore”.

In cosa il calcio è meglio o peggio di altri sport?
“Ogni sport è bello e motivante. Il calcio è uno sport di squadra e quindi aiuta a socializzare. Ma è anche uno sport di contatto, caratteristica che aumenta gli infortuni. Su 100 giocatori circa 10 si infortunano”.

Ogni quanto è bene praticare il calcio?
“Fare due allenamenti preparatori di un paio d’ore ciascuno e una partita a settimana è una buona regola”.

A cura della Redazione

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