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Perché nella corsa il cuore batte forte?

09/11/2016

Sia che si tratti di batticuore, e cioè quando il cuore batte forte perché siamo innamorati, sia che invece sia la corsa a farci sentire il cuore che batte forte, cioè che aumenta la frequenza del battito cardiaco, in entrambi i casi si tratta di una normale reazione che, nel caso della corsa è dovuta a una maggiore richiesta di sangue dovuta allo sforzo fisico. In particolare, chi ha iniziato da poco a praticare la corsa e non è ancora ben allenato, potrebbe notare che, fin dai primi passi, soprattutto se la partenza è veloce, il cuore batte forte da subito e continua a battere forte per tutta la durata della corsa. Questo accade perché un’attività fisica come la corsa richiede al cuore di pompare più sangue, e quindi di battere più forte, durante l’attività fisica per aumentare la frequenza del passaggio di sangue e ossigeno ai muscoli impegnati in uno sforzo importante come la corsa. Infatti, la corsa è un’attività fisica che si esercita con l’azione delle masse muscolari, degli arti e del tronco. Ciascun muscolo è ricco di vasi sanguigni e ha bisogno di energie fresche e di ossigeno, soprattutto quando si contrae in modo ripetitivo e massimale, come nell’atto del correre. Questo implica che la pompa cardiaca aumenti la propria capacità di far girare l’intera circolazione sanguigna durante la corsa, consentendo in questo modo un rapido e frequente passaggio di sangue fresco attraverso la muscolatura. Oltre a portare elementi energetici essenziali, questo aiuterà anche a rimuovere le sostanze “di scarto” che si producono in prossimità dei muscoli, come risultato del loro iperlavoro, quali l’acido lattico, che contribuisce in modo rilevante alla dolenzia muscolare dopo lo sforzo. Il cuore pertanto, grazie ad un potente meccanismo di regolazione centrale della circolazione, comincia a pompare sangue con più forza e con una frequenza maggiore e questo rende ragione dell’aumento di pressione e di battiti cardiaci durante la corsa. Tanto più è allenato il nostro organismo e tanto più efficiente sarà il sistema, raggiungendo gli stessi risultati di un “corridore naive” con aumenti di pressione e frequenza meno intensi, risparmiando indirettamente sulle energie che il muscolo cardiaco stesso si trova ad impiegare.

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