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Come prevenire l’osteoporosi con l’attività fisica

20/11/2007

L’attività fisica, insieme a una corretta alimentazione, è una delle armi più importanti per prevenire e combattere l’osteoporosi. È ormai indubbio il ruolo fondamentale dell’esercizio fisico, utile non solo per migliorare la massa muscolare, ma anche per aumentare la densità ossea. Vediamo dunque come l’attività fisica gioca il suo ruolo di prevenzione nei confronti della malattia delle ossa fragili. Ne parliamo con il dott. Gianluca Galimberti, responsabile della Sezione di Riabilitazione Ortopedica in Humanitas.

Aumenta la densità minerale ossea

“Il ruolo dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi è duplice. Innanzitutto numerosi studi hanno dimostrato il suo effetto diretto sulla densità minerale ossea: chi svolge una corretta e costante attività fisica riesce a mantenere dei valori di densità minerale ossea più elevati rispetto alle persone sedentarie. Le continue contrazioni muscolari e le sollecitazioni dei tendini sull’osso scatenano dei meccanismi di stimolo affinché si svolga un rimodellamento osseo positivo. Il tessuto osseo, che funziona da ‘banca’ di calcio per l’organismo, nel corso della vita, va incontro a un continuo rimodellamento, che risulta dall’equilibrio tra fattori di riassorbimento e fattori di ricostruzione. Mentre fino a 30 anni i fattori di ricostruzione ossea sono maggiori rispetto a quelli di riassorbimento, dopo questa età si ha un’inversione di tendenza. Ecco quindi che l’attività fisica, aumentando i valori di densità ossea, può costituire una valida arma, unitamente a una corretta alimentazione e ai farmaci, per combattere l’osteoporosi”.

Diminuisce il rischio di fratture

“Esiste poi una seconda importante conseguenza positiva dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi. Il rischio di frattura osteoporotica è direttamente correlato al rischio di cadute: mantenere una buona forma fisica riduce questo rischio. La persona anziana diventa tendenzialmente sedentaria e perde di conseguenza sia la forza muscolare che la destrezza. Questi fattori aumentano il rischio di cadute e quindi di fratture. Un’attività fisica costante aumenta la reattività muscolare, mantiene efficienti i riflessi e migliora il senso dell’equilibrio, riducendo in modo sensibile il rischio di cui abbiamo detto”.

Quale tipo di esercizio

“Qualunque tipo di esercizio fisico praticato in modo continuativo (almeno due volte alla settimana) funge da arma di prevenzione della malattia delle ossa fragili. È però indispensabile che si tratti di un esercizio attivo, dove cioè il muscolo ha una contrazione attiva e viene sollecitato meccanicamente: praticare yoga o stretching, ad esempio, non ha alcun effetto sulla densità minerale ossea.
Quando invece il paziente soffre già di osteoporosi, l’attività fisica dovrà essere cauta, sia come intensità di esercizio che come durata. Gli esercizi non dovranno essere di potenza, ma per lo più di destrezza e controllo motorio. Dato lo stato di fragilità ossea, vanno in questo caso evitati gli sport che potrebbero causare traumi a livello osseo o ne sovraccaricano le strutture, come la pesistica o il tennis. Vanno bene, ad esempio, attività come camminare, andare in bicicletta, ballare. Per queste persone il medico deve essere il punto di riferimento per l’attuazione del programma di allenamento fisico. Discorso a parte merita il nuoto, uno sport che presenta il vantaggio di coinvolgere tutti i gruppi muscolari, ma viene praticato in scarico gravitazionale; la forza di gravità svolge invece un ruolo importante per il mantenimento della densità ossea e se lo stimolo della forza di gravità manca, l’osso ne risente. Prova ne è che gli astronauti, che rimangono per lunghi periodi in assenza di gravità, soffrono di una diminuzione di densità minerale ossea e possono andare incontro, anche se giovani e in perfetto stato di salute, a una forma di osteoporosi, in questo caso reversibile. Il nuoto quindi può essere praticato, ad esempio una volta alla settimana, perché fa bene a muscoli, cuore e articolazioni, ma va in questo caso affiancato a ginnastica a corpo libero o a un altro tipo di esercizio attivo”.

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