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Più longevi grazie all’esercizio fisico

14/04/2015

Per vivere più a lungo è bene sudare. L’attività fisica svolta a ritmi sostenuti è un valido sostegno per la longevità. È la conclusione di una ricerca australiana pubblicata di recente sulla rivista Jama Internal Medicine. Le linee guida della sanità pubblica, sottolineano gli scienziati, dovrebbero incoraggiare tutti a svolgere questo tipo di attività per massimizzare i benefici di tutta la popolazione.

La ricerca è stata condotta su oltre 204mila individui di età compresa tra i 45 e i 75 anni. I partecipanti sono stati monitorati nell’arco di sei anni e sono stati distinti in tre gruppi in base all’intensità dell’esercizio fisico che regolarmente svolgevano. Il primo era impegnato in attività fisiche piuttosto moderate, dalla ginnastica dolce in acqua al tennis amatoriale alle faccende domestiche; il secondo in attività più vigorose, come il jogging o il tennis competitivo, e il terzo, infine, nelle stesse attività ma per un tempo maggiore, ovvero per più di 45 minuti. Tra queste persone il tasso di mortalità si riduceva del 13% mentre nel gruppo “intermedio” solo del 9%.

I vantaggi dell’esercizio sono stati rilevati tanto nelle donne quanto negli uomini di tutte le età a prescindere dal tempo dedicato a queste attività. Come spiega uno degli autori dello studio, i risultati dimostrano che una vigorosa attività fisica è sicuramente benefica per la longevità indipendentemente dal fatto che una persona sia obesa o in sovrappeso o che soffra di diabete o di disturbi cardiovascolari. L’importante è che il suo organismo sia in grado di sostenere questo sforzo fisico.  Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.

 

Almeno 30 minuti di attività fisica tutti i giorni

Quale l’indicazione che una persona in salute dovrebbe seguire? La norma sarebbe almeno trenta minuti di attività fisica tutti i giorni ad intensità moderata (ad esempio camminare a passo veloce) o 20 minuti tre volte alla settimana di attività intensa (ad esempio jogging, nuoto a stile libero, ecc.), l’importante è che sia attività aerobica. Aerobica sta a indicare un tipo di metabolismo cellulare in cui le cellule per poter produrre energia ricorrono all’ossigeno e al glucosio. Tanto più intensa è l’attività fisica aerobica meglio è per il nostro organismo e il rischio di mortalità diminuisce, a patto di essere in condizioni tali da poter svolgere attività fisica a tale intensità. Attenzione però che se l’intensità, cioè la fatica, dell’esercizio aumenta troppo, il metabolismo cellulare non rimane più prevalentemente aerobico ma anaerobico: la cellula, non ricevendo più sufficiente ossigeno, per produrre energia ricorre a vie metaboliche diverse che utilizzano soprattutto glicogeno. Si arriva a sforzi massimali, diventa “troppo”. Questo tipo di attività non si associa più a benefici per la salute. Inoltre aumentano drasticamente le probabilità di incidenti di tipo ortopedico e muscolare.

Non tutti possono da subito essere in grado di svolgere attività a intensità elevata, o perché disallenati o perché con un rischio cardiovascolare più elevate o con patologie muscolo scheletriche che limitano l’attività. In definitiva è bene che tutti si muovano, all’intensità a loro più indicata. L’attività fisica è come un farmaco il cui dosaggio dipende dalle condizioni di ciascuno di noi. In ogni caso, non ci si deve trincerare dietro la scusa dello scarso tempo a disposizione per non muoversi. Sempre meglio far poco che niente, l’importante è evitare la sedentarietà e farsi consigliare da un medico per essere certi che l’attività svolta sia quella adatta, non pericolosa e in grado di portare benefici alla nostra salute.

 

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