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Tumori

Costruite in Italia le nano-navette che viaggiano nel sangue per distruggere i tumori

26/03/2018

Sono state costruite in Italia, nell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, grazie a un finanziamento del Consiglio Europeo della Ricerca. Sono minuscole navette che possono diventare amiche del sistema immunitario. Progettate per viaggiare nel corpo umano, questa nanoparticelle sono capaci di riconoscere le cellule di diverse forme di tumore e ucciderle, somministrando loro un farmaco.

 

I farmaci “intelligenti” pensati per il cervello

Descritte sulla rivista ACS Nano, le nanoparticelle sono state realizzate dal gruppo interdisciplinare coordinato da Paolo Decuzzi, direttore del Laboratorio di Nanomedicina di Precisione dell’Iit, e del quale fa parte il ricercatore Roberto Palomba. La ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo Potent, diretto da Decuzzi e che ha come obiettivo utilizzare le nanoparticelle per la diagnosi precoce e la terapia del più aggressivo tumore del cervello, il glioblastoma multiforme. L’obiettivo ultimo è avere una nuova generazione di farmaci intelligenti, in grado di curare i tessuti malati senza danneggiare quelli sani. In via di sperimentazione in laboratorio su diverse forme di tumore, le nanoparticelle sono state progettate per combinare chemioterapia e immunoterapia.

 

Piccole particelle, super poteri

Le nanoparticelle sono state prodotte in modo da diventare soffici come cellule del sangue oppure dure come porzioni di osso. Essere soffici permette alle nanoparticelle di sfuggire agli attacchi del sistema immunitario, che altrimenti le identificherebbe come nemiche, annientandole. In questo modo riescono a portare a destinazione il farmaco che trasportano. Le particelle rigide, immediatamente riconosciute dalle cellule immunitarie che divorano i nemici (chiamate macrofagi), diventano invece cavalli di Troia che portano farmaci direttamente all’interno dei macrofagi, potenziandoli e trasformandoli in nuove armi da scagliare contro i tumori.

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