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Intestino e digestione

Tumore pancreas, con i farmaci antinfiammatori nessuna riduzione del rischio

19/02/2018

La correlazione tra l’assunzione di farmaci antinfiammatori e la riduzione del rischio di tumore è ancora oggetto di studio. Le indicazioni più convincenti riguardano il tumore al colon-retto con riferimento ai farmaci con acido acetilsalicilico come principio attivo. Non per questo però la sua assunzione è indicata come misura di prevenzione attiva per contenere il rischio oncologico. Per il tumore al pancreas, invece, la questione è ancora più controversa. Un recente articolo pubblicato su Gastroenterology ha fornito risultati contraddittori con quanto emerso da altri lavori di ricerca. Se da un lato i farmaci antinfiammatori non sono stati associati alla riduzione del rischio di tumore al pancreas, dall’altro l’assunzione di acido acetilsalicilico è stata invece correlata a una sua riduzione nei pazienti con diabete: «La correlazione è però debole dal punto di vista statistico e naturalmente da questa non può derivare una raccomandazione all’assunzione di questo medicinale per ridurre il rischio in caso di diabete», sottolinea il professor Alessandro Zerbi, Responsabile della Chirurgia del pancreas di Humanitas e docente di Humanitas University.

La ricerca

Un team di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston (USA) ha valutato l’utilizzo di acido acetilsalicilico e altri antinfiammatori non steroidei e il rischio di adenocarcinoma pancreatico in poco meno di 142.000 partecipanti. Di questi 1122 individui hanno sviluppato la neoplasia.

Ebbene né l’acido acetilsalicilico né gli altri farmaci sono stati correlati a una riduzione del rischio oncologico. Questa è emersa invece in un sottogruppo della popolazione generale coinvolta nello studio, ovvero i pazienti diabetici. Il diabete mellito è un elemento che favorisce l’insorgenza del tumore così come la pancreatite cronica, quest’ultima in misura molto maggiore.

Come spiega l’autrice principale dello studio, le conclusioni relative a questa associazione devono comunque essere ulteriormente approfondite dalla ricerca futura. Il dato fornisce alcuni elementi speculativi d’interesse che necessitano però di essere interpretati: «Si può ipotizzare che nei pazienti diabetici il livello di infiammazione sia maggiore e per questo l’acido acetilsalicilico si è dimostrato blandamente protettivo nei confronti del rischio oncologico», ricorda il professor Zerbi.

Il tumore al pancreas

«Il tumore al pancreas si dimostra ancora una volta una neoplasia sui generis, per cui la ricerca di possibili elementi protettivi si rivela ancora una volta in salita. Alla luce di questo e di altri studi, potrebbe non essere dunque valida l’associazione tra farmaci antinfiammatori e riduzione del rischio che invece ha fornito dati incoraggianti, seppur non conclusivi, per il tumore al colon-retto», aggiunge il professor Zerbi. Sebbene sia meno comune di altre questa neoplasia è infatti fra quelle con la prognosi più sfavorevole: è la quarta causa di morte per tumore nel sesso femminile (7% di tutti i decessi per tumore) e la sesta in quello maschile (5%).

Allo stato dell’arte è comunque possibile fare prevenzione guardando ai fattori di rischio: «In primo luogo il fumo di sigaretta. Tra i fumatori il rischio di sviluppare questa malattia oncologica è due o tre volte maggiore di quello dei non fumatori. Altri fattori di rischio modificabili sono l’obesità, la ridotta attività fisica, l’alto consumo di grassi saturi e la scarsa assunzione di frutta e verdura, fino al consumo non moderato di alcolici. In attesa di nuove evidenze scientifiche è a questo che bisogna puntare, a uno stile di vita sano che la ricerca ha solidamente dimostrato essere efficace per la prevenzione del tumore al pancreas», conclude lo specialista.

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