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Ortopedia

Quali sono le cause dell’alluce valgo?

21/12/2020

Tra le patologie del piede, l’alluce valgo è una delle più comuni: molto frequente soprattutto nelle donne, si caratterizza per la deviazione dell’alluce verso le altre dita. Spesso si accompagna al dito a martello, ossia una sovrapposizione all’alluce del secondo dito del piede.

Come curare questo disturbo, e quali sono le sue cause? Ne parliamo con il dottor Leonardo Maradei, Responsabile di Chirurgia del piede e mininvasiva in Humanitas.

Quali sono le cause dell’alluce valgo?

«Il secondo dito del piede tende a curvarsi verso l’alto e a sovrapporsi all’alluce deviato: in questo modo il dito spesso sbatte contro la scarpa, motivo per cui in genere il paziente si rivolge all’ortopedico», spiega il dottor Maradei. 

La deformazione può essere dovuta a diverse cause, a partire dalla familiarità, che gioca un ruolo fondamentale, ma anche dall’abitudine di indossare calzature che affaticano il piede, come le scarpe dalla pianta e dalla punta stretta e con il tacco alto

Altre cause della patologia possono essere problemi di peso, di postura o di tono muscolare, la presenza di altre patologie – come, ad esempio, alcuni tipi di artrite – o ancora la presenza di lesioni a carico del piede. 

Il trattamento dell’alluce valgo: approccio chirurgico e conservativo

Quando dà sintomi, l’alluce valgo altera il modo di camminare e comporta un sovraccarico dei metatarsi, rendendo quindi necessario il trattamento. L’utilizzo di plantari correttivi (un trattamento di tipo conservativo) può essere una soluzione, ma molto più spesso è necessaria la chirurgia. 

La chirurgia tradizionale, attraverso l’apertura chirurgica della cute e dei tessuti sottostanti, consente la correzione della deformità attraverso l’asportazione di una parte di osso e l’esecuzione di osteotomie con l’inserimento di supporti volti a riportare l’alluce nella corretta posizione. 

«Alla chirurgia tradizionale si sono affiancate altre procedure, come l’osteotomia percutanea distale (PDO), che prevede l’osteotomia in maniera percutanea, ovvero attraverso un’incisione di qualche millimetro. La correzione viene mantenuta con l’infissione di un filo metallico (detto di Kirschner) che verrà rimosso dopo 4 settimane in ambulatorio. Gioca un ruolo di primo piano, dove l’indicazione lo permette, la chirurgia mini invasiva (detta MIS), che consente di correggere l’alluce valgo e di intervenire anche per la correzione del secondo dito a martello e di altre deformità attraverso piccole incisioni della cute e senza utilizzare mezzi di sintesi», continua il dottor Maradei.

I vantaggi di questo tipo di procedure mininvasive sono diversi: minor dolore per il paziente, diminuito rischio di infezioni e necrosi della cute e ripresa rapida: il paziente infatti riprende a camminare subito dopo l’intervento.

La ripresa definitiva necessita del tempo biologico per la guarigione dell’osso. Nel caso di osteotomia percutanea distale (PDO) il paziente dovrà indossare scarpe ortopediche, che gli permetteranno di camminare fin da subito, nel caso della chirurgia mini invasiva (MIS), sarà sufficiente utilizzare una calzatura comoda per un mese. 

 

 

 

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