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Ortopedia

Menisco lesionato: quando possibile, è meglio conservarlo

20/02/2018

Il menisco è una struttura fibro-cartilaginea interposta tra femore e tibia che ha la funzione di aumentare la congruenza articolare e distribuire i carichi all’interno del ginocchio. I due menischi, laterale e mediale, agiscono come ammortizzatori e contribuiscono a mantenere la stabilità dell’articolazione quando viene sottoposta a sollecitazioni intense come la corsa, i salti o i cambi improvvisi di direzione.

«Traumi improvvisi o microtraumi ripetuti, oltre che l’invecchiamento fisiologico, sono le prime cause della rottura del menisco – sottolinea il dottor Luca Usai, specialista in Ortopedia e Traumatologia e responsabile, insieme alla dottoressa Francesca De Caro, dell’Ambulatorio Cartilagine e sport di Humanitas Gavazzeni –. Una situazione che può provocare un’infiammazione articolare con limitazione funzionale o, nei casi più gravi, un vero e proprio blocco del ginocchio con impossibilità alla deambulazione».

Prevenire la lesione del menisco

«Dal momento che la lesione del menisco è spesso provocata da traumi sportivi – sottolinea lo specialista – chi svolge un’attività di questo tipo deve curare le proprie condizioni muscolari: muscoli allenati aiutano a ridurre la possibilità di problemi distorsivi. Per tutti gli altri, il primo aspetto da curare è quello legato al proprio peso: l’eccessivo carico sulle ginocchia, derivante da una situazione di sovrappeso se non addirittura di obesità, può contribuire a lesionare il menisco. Chi è soggetto, infine, a una deviazione dell’asse degli arti inferiori deve utilizzare speciali accorgimenti o sottoporsi a trattamenti che possano correggere queste irregolarità».

Menisco lesionato: asportarlo o conservarlo?

«La tendenza di questi ultimi anni è l’intervento chirurgico conservativo, di sutura, quando possibile – risponde il dottor Usai –. Non tutte le lesioni sono uguali tra loro, ovvio, ma oggi si ritiene che la cosa più importante sia salvare in tutti i modi il menisco, soprattutto se il soggetto interessato è una persona di giovane età e se svolge attività sportiva con continuità. Nei casi più disperati, in cui il menisco sia irrecuperabile, si può prevedere anche un trapianto.

È importante conservare il menisco anche quando è rovinato perché è comunque in grado di svolgere la sua funzione di protezione delle nostre cartilagini. Ma non solo, il menisco è importante anche per un altro aspetto: le superfici articolari non combaciano perfettamente tra loro e questo cuscinetto contribuisce a ovviare a questo problema, aumentando la congruenza dell’articolazione e mantenendo così la stabilità del ginocchio. La presenza del menisco è infine importante anche quando sorgono problemi al legamento crociato: le ricostruzioni di quest’ultimo in assenza di menisco sono infatti più soggette a fallire perché c’è una carenza nella stabilità dell’intera articolazione».

L’intervento conservativo più adatto

«Ci sono varie tecniche, molto diverse tra loro – conclude l’ortopedico di Humanitas Gavazzeni –. Alcune sono artroscopiche, altre prevedono tagli più ampi a livello del ginocchio. In generale si può dire che in presenza di grandi lesioni, come quelle in cui il menisco è completamente avulso dalla sua sede, noi preferiamo utilizzare le tecniche a cielo aperto perché offrono maggiori garanzie di tenuta nel tempo, aspetto tanto più importante quando più il soggetto è giovane».

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