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Oculistica

La prima cornea stampata in 3D con staminali umane è realtà

03/08/2018

Ottenuta con uno speciale bio-inchiostro fatto di cellule staminali umane e sostanza aggreganti, la prima cornea stampata in 3D con le staminali umane è realtà. Si tratta di un prototipo che è stato creato nell’Università britannica di Newcastle. I risultati di questo esperimento senza precedente sono stati pubblicati sulla rivista Experimental Eye Research a firma dei ricercatori Abigail Isaacson, Stephen Swioklo e Che Connon. Secondo gli studiosi, dopo un necessario perfezionamento, la tecnica potrà assicurare una riserva illimitata di organi per i trapianti di cornea. Ne parliamo con il prof. Paolo Vinciguerra, oculista di Humanitas.

 

L’esperimento definito “una prova di concetto”

Il risultato è stato definito dagli stessi ricercatori britannici “una prova di concetto”, ossia una dimostrazione della fattibilità della tecnica in esame. Le cellule usate per l’esperimento sono quelle di uno degli strati che costituiscono lo strato più superficiale della cornea chiamato stroma, un tessuto che si trova al di sotto di una membrana elastica e dell’epitelio.

 

Le cellule prelevate da un donatore sano

Prima di utilizzare le cornee stampate in 3D per i trapianti ci vorranno ancora molti anni. Per questo primo esperimento i ricercatori hanno utilizzato cellule da un donatore sano e le hanno mescolate con due sostanze aggreganti: il collagene e l’alginato. Questo mix è diventato un bio-inchiostro che, utilizzato in una normale stampante 3D, è stato distribuito in cerchi concentrici fino ad ottenere la forma della cornea umana nell’arco di dieci minuti.

 

Il parere di Humanitas

“Come sempre la ricerca produce interessanti prospettive – ha detto Vinciguerra -. Come l’esperimento afferma ci vorranno molti anni prima di avere un prodotto clinicamente utilizzabile ma la prospettiva è molto stimolante. Molti elementi saranno da valutare: l’antigenicità del tessuto così modificato, la capacità di integrazione con i due strati più importanti non realizzati, l’endotelio e l’epitelio”.

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