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Dermatologia

Unghie, anche i piccoli traumi possono favorire la micosi

19/02/2018

Mai sottovalutare una variazione di colore delle unghie. Anche una piccola macchia dal tono diverso rispetto a quello solito può essere un sintomo iniziale di un’infezione fungina dell’unghia. È l’onicomicosi o micosi alle unghie, uno dei disturbi dermatologici più diffusi nella popolazione adulta. Ne parliamo con la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologo di Humanitas.

Bambini meno colpiti

Oltre alla pelle o ai capelli, anche le unghie di mani e piedi possono essere prese d’assalto dai microrganismi patogeni. Più esposte al rischio di colonizzazione fungina sono le unghie dei piedi. Questo perché i piedi passano molte ore chiusi nelle scarpe e le alte temperature, l’umidità, il sudore sono tutti fattori favorenti l’insorgenza di un’infezione. Inoltre la micosi dell’unghia può essere l’evoluzione di quel disturbo dermatologico noto come piede d’atleta, ovvero la micosi che interessa la pelle dei piedi.

L’onicomicosi è più comune in età adulta e molto poco frequente nei bambini e può essere facilmente rilevata dall’osservazione clinica del soggetto colpito. Il fungo può crescere sotto e intorno alle unghie dei piedi o delle mani e causare alterazioni della forma e del colore di queste strutture. Per via di un’infezione fungina l’unghia può diventare più fragile o più spessa, la sua lamina può sfaldarsi, può diventare più opaca, perdere dunque la sua tipica lucentezza, può presentare delle striature gialle o biancastre oppure cambiare colore e assumere tonalità sul marrone o sul verde. Può, inoltre, sollevarsi dal proprio letto ungueale, anche di lato.

Quando questi sintomi sono accompagnati da dolore o perdita di pus è ancora più urgente rivolgersi al medico specialista. Il dermatologo sarà in grado di riconoscere l’infezione osservando da vicino l’unghia o le unghie colpite.

La terapia farmacologica

Il dermatologo prescriverà il trattamento più adeguato a base di farmaci antimicotici ed è importante seguire scrupolosamente la terapia farmacologica per garantirsi una risoluzione della micosi. Nel corso di alcuni mesi i tessuti delle unghie saranno rimpiazzati da quelli sani: «I trattamenti per le onicomicosi – spiega la dottoressa Narcisi – sono a base di antifungini topici o orali a seconda di quante unghie sono coinvolte dall’infezione e dal tipo di microrganismo coinvolto, diagnosticato tramite un esame diretto e colturale dell’unghia infetta. Entrambi i trattamenti devono essere prolungati nel tempo perché il tempo di crescita delle unghie è molto lungo (circa sei mesi)».

Il trattamento potrà anche prevedere il taglio dell’unghia e la rimozione del materiale accumulato qui sotto per ridurre la presenza del fungo? «Ovviamente il taglio dell’unghia può essere utile, così come la fresatura della stessa, nel caso fosse ispessita. Non c’è invece indicazione alla rimozione del materiale accumulato sotto l’unghia».

Con le ciabatte a bordo vasca

Per evitare di essere preda dei funghi e mantenere il benessere di mani e piedi è fondamentale la prevenzione. Per chi frequenta ambienti condivisi come le saune, le piscine, gli spogliatoi dei centri sportivi o delle palestre il rischio di onicomicosi è dietro l’angolo. È fondamentale proteggersi, ad esempio non camminando scalzi o non facendo la doccia senza ciabatte. Dopo il contatto prolungato con l’acqua è fondamentale asciugare per bene mani e piedi, senza trascurare gli spazi interdigitali.

Ancora, è bene non condividere gli strumenti con cui si fa pedicure o la pedicure: l’onicomicosi è contagiosa. Quando ci si taglia le unghie non bisogna eliminare la pellicina che circonda le lamine; mantenerle corte riduce le possibilità che i microrganismi penetrino sotto l’unghia. È bene aver cura delle calzature. Non indossarle troppo a lungo o approfittare dei mesi in cui fa più caldo per indossare scarpe aperte permette di ridurre l’esposizione della pelle al caldo e all’umidità.

«Bisogna sempre ricordare al paziente che unghie “sane” difficilmente vengono infettate – aggiunge la specialista. Spesso, infatti, le unghie distrofiche, indebolite, sono quelle soggette all’infezione. Questo avviene nell’anziano, ma anche in giovani che abbiano abitudini di vita che traumatizzano le unghie come chi è costretto a utilizzare scarpe antinfortunistiche o tacchi alti. Un’altra categoria a rischio sono gli sportivi, sia amatoriali che professionisti, e in particolare i ballerini».

«Il consiglio che possiamo dare è di evitare il più possibile il traumatismo continuo delle unghie quando si è fuori dal lavoro e dallo sport in questione e di cercare sempre di fare una corretta pedicure evitando di tagliare le unghie troppo corte o di lasciarle troppo lunghe. Ricordiamo inoltre che problemi di postura o di conformazione del piede (vedi alluce valgo), così come problemi vascolari, possono predisporre alle distrofie ungueali e alle onicomicosi, e in questi casi bisogna avvalersi dell’aiuto del fisiatra e dell’angiologo per evitare le recidive frequenti», conclude l’esperta.

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