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Cure e farmaci

Osteoporosi, il blocco di una proteina nel cervello è in grado di rafforzare le ossa

29/01/2019

Secondo uno studio pubblicato Nature Communications, il blocco di alcune proteine nel cervello porta alla crescita di ossa notevolmente più forti. La nuova ricerca sviluppata negli Stati Uniti potrebbe fare da apripista a nuove terapie per osteoporosi. Questa patologia colpisce soprattutto le donne in menopausa e porta al progressivo indebolimento delle ossa. Con l’avanzare dell’età l’osteoporosi colpisce in particolare le donne a partire dalla menopausa, momento importante nella vita riproduttiva femminile e caratterizzato da una brusca riduzione dei livelli di ormoni estrogeni. Il nuovo studio svolto dai ricercatori dell’Università della California a San Francisco e dell’Università della California a Los Angeles sta cercando di capire qual è il legame fra gli estrogeni e il cervello. Ne abbiamo parlato con il Prof. Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia ed Immunologia Clinica presso Humanitas e docente dell’Università di Milano.

Bloccare i recettori degli estrogeni per rinforzare le ossa

Bloccando i recettori degli estrogeni nell’ipotalamo, gli studiosi hanno notato in laboratorio che la conseguenza era un aumento di peso.

Questo effetto però non era dovuto a una crescita di grasso o muscoli bensì della massa ossea, che in alcuni esperimenti in laboratorio era arrivata a aumentare dell’800%. Eliminando quindi i recettori degli estrogeni nell’ipotalamo con osteoporosi la densità ossea aumentava del 50% in poche settimane.

 

L’ipotesi in atto

Se la crescita delle ossa è connessa a questa proteina, l’ipotesi messa sul tavolo dai ricercatori è che normalmente queste proteine prelevino energia dalla crescita ossea per utilizzarla altrove nel corpo. Se così fosse sarebbe possibile dosare queste sostanze in modo da ridare densità ossea anche alle donne in menopausa, nel momento in cui ne hanno più bisogno.

Un’ipotesi che è però ancora da confermare con numerosi nuovi studi, da testare anche al di fuori del laboratorio.

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