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Alimentazione

Ulcere peptiche, dopo la diagnosi cosa è meglio mangiare?

12/09/2017

Non solo gastriti. L’infezione da Helicobacter pylori è responsabile anche dell’ulcera peptica, uno dei disturbi più comuni a carico di intestino o stomaco. Se è stato questo battere a causare l’infiammazione sarà necessario eliminare la sua presenza. Ma in che modo sarà necessario variare l’alimentazione durante la terapia? Del rapporto tra dieta e ulcera ne parlano gli specialisti dell’Unità Operativa di Gastroenterologia di Humanitas.

L’ulcera peptica si caratterizza per una lesione della mucosa dello stomaco o del duodeno, una parte dell’intestino tenue. Si parla, infatti, rispettivamente, di ulcera gastrica o ulcera duodenale. Ed è proprio quest’ultima la più comune. I sintomi differiranno a seconda della localizzazione di questa lesione. Per esempio il bruciore e il dolore si avvertiranno principalmente a stomaco pieno in caso di ulcera gastrica mentre nel caso di ulcera duodenale anche a stomaco vuoto. Oltre a questi si potranno avvertire anche nausea, difficoltà a digerire, gonfiore e, meno frequentemente, vomito e perdita di peso.

(Per approfondire leggi qui: Tumore dello stomaco, come poter abbassare il rischio?)

La quasi totalità delle ulcere duodenali è causata proprio dall’infezione da Helicobacter, a cui sono imputabili anche sette casi su dieci di ulcere gastriche. Dopo aver rilevato la sua presenza e diagnosticato l’ulcera si passerà al trattamento a base di antibiotici per eradicarlo.

Insaccati e alcol possono favorire l’infiammazione

Sebbene non causino la lesione della mucosa, alcun alimenti potrebbero favorirne l’insorgenza “collaborando” con l’Helicobacter pylori: in particolare gli alimenti che contengono zuccheri, farine raffinate e grassi idrogenati possono contribuire al peggioramento dei sintomi e favorire l’infiammazione. Quindi sarebbe opportuno evitare gli alimenti tipo “junk food o cibo spazzatura”, le carni rosse, grasse, insaccati, eccessivo consumo di sale e di alcolici.

Cosa è meglio mangiare, invece, durante il trattamento? Molti alimenti in natura possiedono un’intrinseca attività antiinfiammatoria in quanto contengono antiossidanti che si contrappongono all’azione di sostanze nocive per il nostro organismo. Nello specifico, alcuni tipi di verdure e frutta hanno un’azione protettiva nei confronti non solo dell’ulcera, ma anche dell’Helicobacter pylori.

L’importanza dei polifenoli

I meccanismi sono diversi e comprendono attività antiinfiammatorie, antisecretive, antimicrobiche e protettive nei confronti della mucosa dello stomaco. I polifenoli, presenti in vino, olio, foglie di tè ed in vegetali e frutta, hanno un ruolo importante non solo per mantenere sano l’intestino, attraverso proprietà anti “colitiche” e anti “stress ossidativo”, ma anche nell’inibire l’attività di enzimi vitali per la sopravvivenza dell’Helicobacter pylori, riducendone quindi l’effetto patogeno.

(Per approfondire leggi qui: Helicobacter Pylori: l’identikit del batterio che causa ulcere e gastriti)

Numerose conferme arrivano dalla letteratura scientifica riguardo gli effetti benefici dei polifenoli sia nel trattamento che nella prevenzione dell’ulcera. Fra gli alimenti più ricchi di polifenoli ci sono mele, curcuma, crucifere (cavoli), uva, tè verde, frutti rossi (mirtillo, fragola, ribes..), noci.

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