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Formicolio al mignolo? Potrebbe essere la sindrome del canale cubitale

04/07/2017

A chi non è capitato di prendere una piccola “scossa” urtando il gomito? È perché avrà urtato più precisamente il nervo ulnare, uno dei nervi che parte dalla spalla, attraversa il braccio e arriva fino al mignolo. Un punto critico del suo percorso è proprio il gomito: qui il nervo, che diventa molto superficiale, attraversa un canale, il canale cubitale. Proprio qui può subire una trazione o una compressione che sono alla base della sindrome del canale cubitale. Si tratta della seconda più comune neuropatia da compressione di un nervo periferico dopo la sindrome del tunnel carpale.

La compressione del nervo ulnare può essere imputata a delle variazioni anatomiche del canale cubitale: Questo può essere deformato dall’artrite o dall’artrosi o anche per via di una precedente frattura del gomito.

(Per approfondire leggi qui: Come riconoscere la sindrome del tunnel carpale dai sintomi)

Difficilmente la compressione o la trazione del nervo ulnare possono essere conseguenza di alcune posture come, ad esempio, tenere a lungo il gomito piegato o il braccio sulla scrivania; in ogni caso dev’esserci un’anatomia che possa predisporre all’insorgenza della sindrome. La conseguenza è l’intorpidimento della mano, il formicolio di mignolo e anulare e il dolore all’avambraccio. Qualche paziente potrebbe scambiare i sintomi della sindrome del canale cubitale con il “gomito del tennista”, ma sono due disturbi diversi che interessano diversi tessuti.

Il nervo ulnare è molto particolare e sensibile

Altri nervi periferici, come quello mediano o quello radiale, possono funzionare anche con un maggior danno alle fibre che li compongono. Per il nervo ulnare, invece, è sufficiente una lesione delle sue fibre di piccola entità affinché funzioni male e si vada facilmente incontro a sofferenza.

Il trattamento della sindrome del canale cubitale può essere conservativo – nelle forme molto lievi, con l’utilizzo di un tutore e il ricorso alla fisioterapia – ma nella maggior parte dei casi si interviene chirurgicamente. L’intervento chirurgico serve per arrestare il decorso della sindrome ma dal deficit motorio il paziente potrebbe anche non recuperare del tutto.

(Per approfondire leggi qui: Gomito del tennista, quando ricorrere all’intervento?)

Tendenzialmente l’intervento è di decompressione, rapido e semplice e permette un recupero immediato; raramente, nel caso si sia verificato un trauma, potrebbe rendersi necessario un intervento di trasposizione per far passare il nervo sotto i muscoli epitrocleari. In questo caso i tempi di recupero si allungano ad alcune settimane.

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