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Prostatite, quali sono i fitoterapici più efficaci?

16/06/2017

Per il trattamento della prostatite, ovvero l’infiammazione della prostata, oltre ai farmaci è utile ricorrere anche a dei prodotti fitoterapici? L’abbiamo chiesto al dottor Paolo Casale, urologo di Humanitas.

L’infiammazione della prostata può manifestarsi sia in forma acuta che in forma cronica ed è il risultato di un processo infettivo. L’infiammazione di questo importantissimo organo dell’apparato genitale maschile può essere causata dalla presenza di microrganismi patogeni che raggiungono la prostata attraverso l’uretra o con la circolazione sanguigna o linfatica in caso di infezioni generali. I sintomi variano dai disturbi nella minzione al dolore al perineo mentre nella forma acuta può comparire anche la febbre.

(Per approfondire leggi qui: Cistite, quale relazione con la salute della prostata?)

La terapia per la prostatite è a base di antibiotici che saranno prescritti necessariamente dal medico. Accanto a questi può trovare spazio anche l’assunzione di prodotti fitoterapici che «sicuramente possono essere utili come trattamento di sostegno nelle prostatiti», sottolinea il dottor Casale. «Fin dagli anni 70-80 veniva utilizzato  il Pygenum Africanum, probabilmente l’unico prodotto maggiormente prescritto. Più recentemente la Serenoa Repens si è affermata come principio attivo più utilizzato, sia in formula unica che associata ad altri estratti naturali quali l’Escina, la Bromelina, la Baicalina e la Curcuma», ricorda lo specialista.

L’assunzione di fitoterapici accompagna l’intera terapia antibiotica o solo una sua fase?

«Tali prodotti possono accompagnare la terapia antibiotica e, solitamente, essere prescritti per un periodo più lungo a prescindere dalla sua durata».

(Per approfondire leggi qui: Lo sai che con la prostata ingrossata la bicicletta può non essere un divieto?)

«Sono indicati sia nelle fasi acute di prostatite sia nelle prostatiti cronicizzate. Non vi è evidenza scientifica che possano ridurre il rischio di recidiva tuttavia – puntualizza l’esperto – la tendenza è quella di indicare un’assunzione a lungo termine per poterne trarre un netto beneficio».

Ci sono effetti collaterali associati ai fitoterapici?

«Gli effetti collaterali non possono mai essere esclusi in corso di assunzione di qualsiasi tipo di sostanza, tuttavia non sono state documentate gravi reazioni avverse e/o intolleranze particolari. Resta inteso che, seppur i fitoterapici possano essere acquistati senza prescrizione medica, il consiglio è quello di non assumerli prima di aver effettuato un controllo urologico specifico», conclude il dottor Casale.

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