Ci sono quelli che fanno i capricci per andare a letto e quelli che restano svegli fino a tardi per giocare con smartphone e tablet. Inoltre, con l’arrivo dell’estate, le ore di luce che aumentano e la fine della scuola, mandare a letto i bambini ad un orario che permetta loro di dormire a sufficienza è spesso un’ardua impresa anche per il più motivato dei genitori. Purtroppo però la tendenza a mandare i figli piccoli a letto più tardi porta i bambini ad una mancanza di riposo che può portare a far funzionare in maniera meno corretta l’orologio biologico – risponde la dottoressa Sara Testa, dietologa del Centro Obesità dell’ospedale Humanitas. – Questo può tradursi in una riduzione dei livelli circolanti di leptina, l’ormone in grado di stabilire quando abbiamo raggiunto il senso di sazietà, per cui i bambini che dormono poco tendono a mangiare di più. Lo conferma uno studio inglese pubblicato sulla rivista Pediatrics che, sebbene non riesca a trarre una relazione causa/effetto tra dormire poco e obesità infantile, tuttavia individua nella privazione del sonno uno degli elementi predittivi, insieme a saltare la colazione, dell’obesità e del sovrappeso nei bambini fino a 10 anni di età. La mancanza di routine, dormire poco e saltare i pasti, porta a influenzare negativamente il peso dei bambini che quindi tendono a mangiare di più preferendo cibi calorici come snack, dolci e fast food. Questo significa che, intervenendo negli stili di vita dei bambini fin dai primi anni di vita, evitando che vadano a letto tardi, assicurandosi che dormano a sufficienza e che mangino cibo sano senza saltare i pasti, è possibile ridurre il rischio che diventino bambini obesi.