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Smog, la vitamina B per proteggere cellule e DNA?

30/03/2017

Uno scudo contro i danni causati dallo smog potrebbe arrivare dalla vitamina B. Per il momento è quanto è emerso in laboratorio. Un gruppo di ricercatori provenienti anche dalla Harvard School of Public Health (Stati Uniti) ha infatti visto come una supplementazione di vitamine del gruppo B sia in grado di ridurre l’entità dei danni a cellule e DNA causati dall’esposizione al particolato fine.

Lo smog è un noto fattore di rischio per la salute. L’esposizione continua alle polveri sottili come il PM10 e PM 2,5 e ad altre sostanze inquinanti, presenti nell’aria a livelli molto elevati, portano a un aumento dell’incidenza di malattie cardiovascolari e respiratorie e anche della mortalità, dice l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Lo smog causa infiammazione e stress a livello cellulare ma – come sostengono i ricercatori dello studio pubblicato su PNAS – agirebbe anche a livello epigenetico inducendo modificazioni nell’espressione dei geni.

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Queste variazioni, però, potrebbero essere mitigate dalla vitamina B. I ricercatori hanno coinvolto 10 individui adulti sottoponendoli a tre diversi test: i partecipanti hanno respirato dell’aria pulita dopo aver assunto un placebo; dell’aria molto inquinata, con alti tassi di PM 2,5, dopo aver preso un placebo; dell’aria contaminata sempre da polveri sottili, ma dopo aver assunto dei supplementi di vitamina B (un cocktail di acido folico o vitamina B9, vitamina B6 e B12).

Prima e dopo ogni esposizione, ciascuna della durata di due ore, è stato valutato il profilo epigenetico su cellule del sangue dei partecipanti. È emerso che l’esposizione al particolato fine aveva indotto delle variazioni in un gruppo di geni coinvolti nel metabolismo dei mitocondri, le “centrali energetiche” delle cellule. Gli effetti erano però parzialmente contrastati dalla vitamina B.

Pochi studi hanno approfondito gli effetti cellulari dello smog

Nonostante alcune limitazioni, lo studio offre qualche evidenza, come sottolinea il dottor Paolo Vezzoni, ricercatore del CNR e direttore del Laboratorio di Biotecnologie Mediche dell’ospedale Humanitas: «Lo studio affronta un tema importante, quello della possibile mitigazione degli effetti dell’inquinamento, a fronte dell’assenza di strategie preventive che i singoli possono adottare contro lo smog. Un tema che, tra l’altro, non è stato approfondito dalla comunità scientifica. Le fonti di inquinamento dell’aria contengono sostanze tossiche i cui effetti vengono testati su cellule e DNA, molte di queste sono potenzialmente cancerogene anche con la mediazione delle modifiche nell’espressione genica».

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«Il dato non è conclusivo, i risultati dello studio sono preliminari ma non per questo poco rilevanti. Le limitazioni dello studio riguardano l’ampiezza del campione coinvolto e il fatto che non sono stati valutati direttamente gli effetti positivi sulla salute del paziente grazie all’assunzione di vitamina B. Lo studio ha rilevato che alcune variazioni nelle cellule non avvengono se viene assunta questa vitamina ma prima di poter sostenere che i supplementi proteggono dal rischio oncologico o di malattie cardio-respiratorie c’è bisogno di ulteriori studi eseguiti su un alto numero di individui», conclude il dottor Vezzoni.

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