Psoriasi e depressione, un’accoppiata nota da tempo ma da tenere sotto controllo. Secondo dei ricercatori della University of Calgary (Canada) i pazienti con psoriasi che abbiano sviluppato anche una forma di depressione avrebbero un rischio maggiore di sviluppare artrite psoriasica, manifestazione che generalmente riguarda circa il 20-25% delle persone con la psoriasi. Lo studio è stato pubblicato su Journal of Investigative Dermatology.
Alla depressione è dedicata la prossima Giornata Mondiale della Salute, organizzata dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, il prossimo 7 aprile.
Come riferiscono gli autori della ricerca, la depressione è una condizione piuttosto comune tra i pazienti con psoriasi, e la depressione è associata a una maggiore infiammazione sistemica. Da qui l’ipotesi dei ricercatori. Il team si è servito di un database inglese per identificare oltre 70mila pazienti con psoriasi. Gli individui sono stati seguiti per 25 anni o fino a quando hanno sviluppato artrite psoriasica. Tra questi sono stati identificati gli individui affetti anche da depressione.
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L’analisi dei dati ha permesso di identificare un rischio maggiore del 37% di andare incontro ad artrite psoriasica nei pazienti con psoriasi che fossero stati colpiti anche da una forma di depressione maggiore. La relazione era valida anche dopo aver corretto per fattori confondenti come età e consumo di alcolici.
Identificare segni di depressione nel paziente con psoriasi
Il team ha anche provato a ipotizzare la ragione dietro l’aumentato rischio di evoluzione della psoriasi in artrite psoriasica: potrebbe pesare l’associazione tra il disturbo dell’umore e uno stato infiammatorio sistemico. «Il link tra psoriasi e depressione è noto da diversi anni. La stigmatizzazione della psoriasi rappresenta solo in parte la causa di questo problema. Recenti acquisizioni indicano infatti che l’infiammazione cronica possa condizionare direttamente l’insorgenza di fenomeni depressivi agendo su particolari aree del cervello», spiega il professor Antonio Costanzo, responsabile di Dermatologia di Humanitas e docente di Humanitas University.
«Pertanto, nella valutazione del paziente psoriasico, non bisogna mai dimenticare di valutare l’aspetto psicosociale della malattia. Naturalmente il tempo a disposizione per la visita dermatologica è solitamente breve e non sufficiente ad approfondire questo aspetto della patologia. Il compito del dermatologo – ricorda il professor Costanzo – deve essere quindi quello di identificare minimi segni di depressione e indirizzare il paziente allo specialista per una valutazione più approfondita».
I ricercatori hanno infine ipotizzato anche una mediazione dello stile di vita. L’abitudine del paziente psoriasico di svolgere regolare attività fisica e seguire una buona alimentazione sarebbero pregiudicate dalla depressione rendendo peggiore la prognosi della malattia e aumentando il rischio individuale di artrite psoriasica.
È possibile prevedere l’evoluzione di psoriasi in artrite psoriasica e intervenire per contenere il rischio?
«Ad aumentare il rischio di artrite nella psoriasi è la presenza di un gene HLA B27 (associato all’infiammazione – spondilite – della colonna) e la psoriasi delle unghie, del cuoio capelluto e dei glutei», risponde il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e Immunologia Clinica di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano. «Non si può fare nulla per prevenirla, invece, ma trattare la psoriasi agisce anche sull’artrite in quasi tutti i casi, e vice versa», conclude lo specialista.
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