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Diverticolite, rischi anche da una dieta ricca di carne rossa?

19/01/2017

Contro la diverticolite più fibre ma anche meno carne rossa? Per prevenire l’infiammazione dei diverticoli, quelle piccole “tasche” della parete intestinale, è sicuramente indicato aumentare il consumo di frutta e verdura ma anche ridurre l’apporto di carne rossa può essere vantaggioso. Dei ricercatori del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School di Boston (USA) hanno infatti associato una dieta ricca di carne rossa a un maggior rischio di sviluppare questa patologia dell’intestino. Ma, attenzione: la ricerca è stata condotta solo su uomini.

I dati analizzati nello studio pubblicato su Gut si riferivano a circa 46mila 500 uomini tra i 40 e i 75 anni di età che avevano preso parte all’Health Professionals Follow up Study, uno studio condotto tra il 1986 e il 2012. Ogni quattro anni gli individui avevano riferito la frequenza del consumo di carni rosse, incluse quelle processate, e di pesce nell’anno precedente. In questi 26 anni in 764 hanno sviluppato diverticolite.

(Per approfondire leggi qui: Legumi, cereali, frutta: con le fibre scende il rischio dei diverticoli)

Rischio diverticolite giù se si sostituiva pollo a carne rossa

Dopo aver corretto i dati dai possibili fattori confondenti (poche fibre, sedentarietà, tra gli altri), l’apporto di carne rossa rimaneva comunque associato a un aumentato rischio di diverticolite. Rispetto ai livelli più bassi di consumo di carne rossa, al maggior apporto era associato un aumento del rischio del 58%: ogni porzione quotidiana era associata a un aumento del rischio del 18%. L’aumento massimo era correlato al consumo di sei porzioni a settimana.

L’associazione era più forte per la carne rossa non processata; sostituirne una porzione con pesce o pollo era associato invece a una riduzione del 20% del rischio di diverticolite.

I ricercatori non hanno individuato il meccanismo dietro questa correlazione suggerendo un possibile coinvolgimento del microbioma, che potrebbe essere alterato dall’abbondante introito di carne rossa, e una possibile presenza in eccesso di agenti infiammatori. Dito puntato anche contro le cotture a temperature molto alte. In ogni caso, concludono i ricercatori, si tratta di uno studio osservazionale, con dati autoriferiti e quindi suscettibili di errore.

(Per approfondire leggi qui: “Diverticoli, caffè no ma sì al thé verde”, vero o falso?)

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