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Mal di testa da vino, un calice ed è (subito) dolore

06/12/2016

Chi soffre di emicrania lo sa bene: anche un semplice bicchiere di vino può scatenare un attacco di mal di testa. Questa bevanda rientra infatti tra i diversi alimenti che possono causare una crisi emicranica, così come i formaggi stagionati, gli insaccati, il dado da brodo, i fritti. Non stiamo parlando dunque di abuso di alcolici al quale si associa il mal di testa, ma di un consumo anche modesto al quale alcuni soggetti dovrebbero prestare attenzione: sicuramente chi è affetto da emicrania ma anche altri individui che possono accusare dolore dopo aver bevuto del vino, ad esempio.

«Gli emicranici che sanno che il vino può dare il via a una crisi – spiega il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas – devono stare alla larga dal vino. Ricordiamo che gli attacchi di emicrania sono molto dolorosi e possono durare anche tre giorni».

(Per approfondire leggi qui: Mal di testa: 9 alimenti che lo scatenano)

Il vino però può essere responsabile anche di un’altra forma di mal di testa, questa volta diversa dall’emicrania: la cefalea da alcol. «Siamo nel campo delle cefalee verosimilmente non dovute a una causa organica come, ad esempio, la cefalea da viaggio aereo, quella da sforzo, la cefalea da tosse, da cibo, da sospensione dell’assunzione di caffeina e, appunto, la cefalea indotta dall’alcol. Questa può insorgere immediatamente, entro tre ore dall’assunzione di alcol, o con effetto ritardato, da 5 a 12 ore dopo aver bevuto alcolici».

Responsabile del mal di testa è l’alcol?

«L’alcol è vasodilatatore e può essere coinvolto nell’insorgenza del dolore, così come le sostanze chimiche eventualmente aggiunte al vino».

(Per approfondire leggi qui: “Il caffè fa passare il mal di testa ma solo se è emicrania”, vero o falso?)

Prima di decidere di astenersi dal consumo di alcol, se un soggetto ha già accusato episodi di “mal di testa da vino” cosa potrebbe fare? «Certamente non bere alcolici a stomaco vuoto e idratarsi bevendo acqua anche quando consuma alcolici. Anche un pasto con un maggiore apporto di grassi potrebbe contenere il rischio di mal di testa, così come il consumo di un vino di qualità, ad esempio. Ma, in ogni caso, se un soggetto è predisposto all’insorgenza della cefalea questi accorgimenti potrebbero non bastare», conclude il dottor Tullo

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