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Tumore cervice uterina, Pap-test e test HPV: come sta cambiando lo screening

08/11/2016

Il tumore alla cervice uterina è una delle tre forme di tumore per le quali esiste un programma nazionale di screening. In Italia, infatti, ogni tre anni le donne tra 25 e 64 anni di età vengono invitate a sottoporsi a un esame che potrebbe eventualmente portare a una diagnosi precoce di tumore alla cervice. Ma negli ultimi anni il programma di screening sta cambiando: accanto al Pap-test, infatti, si è affiancato il test HPV.

Nel 2016 sono stimate circa 2mila e 200 nuove diagnosi di tumore alla cervice uterina, pari al 2% di tutti i tumori incidenti nel sesso femminile. Fino a 50 anni è il quinto tumore più frequente. E proprio in queste fasce d’età sono state registrate delle significative differenze nell’adesione ai programmi di screening. L’adesione all’invito è superiore tra le over 45 anni (42% nel 2014) rispetto alle 25-34enni (36% nel 2014).

(Per approfondire leggi qui: Tumore del collo dell’utero: visite ginecologiche regolari aiutano a prevenirlo?)

Nel triennio 2011-2013, rispetto al precedente (2008-2010), c’è stata una leggera accelerazione dell’attività di screening, con un aumento sia degli inviti sia dell’adesione. Questa tendenza, tuttavia, si arresta nel 2014. Tra le donne che hanno aderito all’invito sono comprese sia quelle che hanno effettuato il Pap-test sia quelle che hanno eseguito il test HPV.

L’Italia, primo Paese in Europa insieme all’Olanda, ha deciso di innovare lo screening per il tumore alla cervice uterina permettendo alle Regioni di adottare l’HPV come test primario. È un cambiamento che sta progressivamente prendendo piede, si legge nei Numeri del cancro in Italia – 2016, il documento dell’Aiom, l’Associazione italiana di Oncologia medica. Il test HPV viene proposto dai 30-35 anni con intervallo quinquennale, mentre nella fascia di età precedente, fra i 25 e i 30 anni, si continuerà a utilizzare il Pap-test ogni triennio.

Attualmente in Europa diversi documenti di indirizzo propongono il test HPV come test primario. In Italia tale protocollo è al vaglio della Conferenza Stato-Regioni per la sua adozione a livello nazionale.

Perché queste innovazioni nello screening? Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap-test?

È dimostrato dagli anni Ottanta che la neoplasia della cervice uterina deriva da un’infezione persistente da Papilloma Virus Umano (HPV), sessualmente trasmessa. L’infezione da HPV è molto diffusa ed è ritenuta una condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo della neoplasia invasiva. Il processo tumorale è generalmente lento e può impiegare fino a 20 anni. Questo tempo è sufficientemente lungo da consentire alle donne che si sottopongono regolarmente allo screening di interrompere lo sviluppo del tumore fin dagli stadi iniziali. Inoltre è da segnalare che numerosi studi hanno evidenziato una maggiore sensibilità del test HPV nell’individuazione di lesioni tumorali rispetto al Pap-test. In base a queste considerazioni nasce la proposta introdurre il test HPV nello screening.

Oltre allo screening, cosa fare per prevenire il tumore alla cervice uterina

Come suddetto, l’infezione da HPV è molto diffusa ed è ritenuta una condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo della neoplasia invasiva. La contemporanea esistenza di concause (terapia con estro-progestinici, immunodepressione, altre infezioni sessualmente trasmesse) creano le condizioni per cui si instauri un’infezione persistente da HPV. Pertanto adottare misure che limitano la possibilità di infezione (uso del profilattico o vaccinazione) può risultare protettivo contro questo tipo di tumore. Altri fattori di rischio sono il fumo di sigaretta, la dieta povera di frutta e verdura, l’obesità e, probabilmente, le infezioni da Clamidia. Ne consegue che la sospensione dal fumo, una dieta controllata e bilanciata, e l’attività fisica, oltre a regolari controlli ginecologici, possono contribuire a ridurre il rischio di questa neoplasia.

Per quanto riguarda la vaccinazione, è disponibile un vaccino mirati per i due tipi più frequenti di HPV responsabili della maggior parte dei tumori delle cervice (HPV16 e HPV18). In Italia il vaccino è oggi fornito gratuitamente alle bambine al compimento dei 12 anni.

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