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Ipertensione, per la prima volta più comune nei Paesi a basso-medio reddito

16/08/2016

Nel mondo 3 adulti su 10 hanno la pressione alta, ma sono più concentrati nei Paesi a basso e medio reddito. Per la prima volta l’ipertensione è un problema meno comune nei Paesi industrializzati rispetto a quelli meno ricchi. A evidenziarlo è uno studio pubblicato su Circulation, la rivista dell’American Heart Association, realizzato da ricercatori della Tulane University School of public health and tropical medicine di New Orleans (Stati Uniti).

Gli autori hanno analizzato i dati contenuti in 135 studi che, tra il 1995 e il 2014, avevano esaminato i livelli della pressione sanguigna di poco più di 968mila persone provenienti da 90 Paesi. È emerso che nel 2010 l’ipertensione interessava il 31,1% della popolazione mondiale ma mentre nei Paesi più ricchi l’incidenza scendeva al 28,5% in quelli più poveri raggiungeva il 31,5%.

(Per approfondire leggi qui: Ipertensione, un cucchiaino da tè di sale al giorno la quantità ideale)

Inoltre è emerso che in 10 anni, tra il 2000 e il 2010, la prevalenza dell’ipertensione è diminuita del 2,6% nei paesi ricchi, mentre è aumentata del 7,7% in quelli a basso e medio reddito. Questione di maggiore consapevolezza dei rischi. Alti livelli di pressione arteriosa sono uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari come l’ictus e di disabilità a livello mondiale. La consapevolezza dei rischi associati all’ipertensione è aumentata (dal 58,2% al 67%) così come i controlli (dal 17,9% al 28,4%) e i tassi di trattamento.

Invecchiamento popolazione e urbanizzazione dietro diffusione dell’ipertensione

Il motivo di queste disparità a livello internazionale sono da rinvenire nell’invecchiamento della popolazione e nell’urbanizzazione, spesso caratterizzati da stili di vita errati (dalla sedentarietà a una dieta con un alto consumo di sodio, grassi e un considerevole apporto calorico), dicono i ricercatori. Ma a contare è anche lo stato dei sistemi sanitari: in molti Paesi a basso e medio reddito sono sovraccarichi e non hanno le risorse per curare e tenere sotto controllo l’ipertensione in modo efficace.

(Per approfondire leggi qui: Ipertensione arteriosa: un alto consumo di patate fa aumentare il rischio?)

Qui la consapevolezza sui rischi che l’ipertensione comporta è migliorata leggermente; è aumentato anche il numero di trattamenti mentre i controlli sono diminuiti. Infine, dal momento che questa condizione è spesso asintomatica – concludono gli autori dello studio – e che in questi Paesi non tutti hanno accesso a screening o a visite di controllo, i tassi di soggetti con pressione alta possono risultare sottostimati.

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