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Elettroagopuntura, nessun dolore con l’anestesia “alternativa”

11/02/2016

Dove non può arrivare l’anestesia ci pensa l’elettroagopuntura. Se un paziente non può essere sottoposto ad anestesia locale, ad esempio perché allergico a tutti gli anestetici, ecco che può intervenire l’elettroagopuntura con il suo effetto analgesico. A spiegarlo è la dottoressa Roberta Monzani, responsabile di Anestesia e Day Hospital chirurgico dell’ospedale Humanitas.

«L’elettroagopuntura ha proprietà analgesiche, quindi consente l’esecuzione di un intervento chirurgico senza dolore. Ma a differenza dell’anestesia che “addormenta” la parte interessata, preserva la sensazione del tatto, della pressione, del caldo e del freddo, quindi il paziente potrebbe avvertire un piccolo fastidio, come dal dentista la sensazione del trapano», spiega la specialista.

Come funziona l’elettroagopuntura?

«L’elettroagopuntura richiede una preparazione di 45-50 minuti di stimolazione prima di iniziare l’intervento chirurgico, durante i quali il paziente viene collegato a un elettrostimolatore. L’elettrostimolazione – aggiunge la dottoressa – favorisce la produzione endogena di endorfine che alzano la soglia del dolore. La stimolazione deve essere mantenuta sino alla fine dell’intervento e garantisce una copertura analgesica anche per le prime 4 ore del decorso postoperatorio, oltre ad un minor sanguinamento sul campo operatorio».

L’elettroagopuntura usa impulsi di corrente elettrica a diversa frequenza ed intensità variabile per stimolare gli aghi e i suoi benefici sono ampi: «É una tecnica mininvasiva molto versatile che garantisce un rapido recupero post-operatorio del paziente. Può essere applicata in diversi campi della medicina, anche quello odontoiatrico ne trae numerosi vantaggi, ad esempio; tuttavia non è la panacea ed ha dei limiti, ad esempio su alcune strutture come la muscolatura in genere ed in particolare a livello addominale non consente di ottenere un adeguato livello di rilasciamento, con conseguente minimo dolore», avverte la specialista.

Elettroagopuntura impiegata anche per intervento per sindrome del tunnel carpale

La dottoressa Monzani ha alle spalle un’esperienza decennale nell’impiego dell’agopuntura e dell’elettroagopuntura negli interventi chirurgici. Poco tempo fa ha fatto ricorso a questa tecnica per un intervento di decompressione del nervo mediano per sindrome del tunnel carpale che normalmente viene eseguito in circa 10 minuti in anestesia locale e tenolisi dei flessori per dito a scatto. In questo caso non si poteva effettuare l’anestesia ma grazie ai benefici dell’elettroagopuntura l’intervento si è potuto eseguire.

«Non ci sono molti anestesisti agopuntori. L’elettroagopuntura è una pratica che richiede un lavoro in team ed è naturalmente necessaria la collaborazione e condivisione del chirurgo che eseguirà l’intervento. Ma la tecnica è un’ulteriore opportunità per poter operare pazienti con problemi gravi e reali di allergia plurifarmacologica nei confronti dei prodotti usati per l’anestesia», conclude la dottoressa Monzani.

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